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Cronaca / Val Calepio e Sebino
Domenica 01 Marzo 2015
Metalli pesanti, fluoruri e altro ancora
Dalla Val Camonica minaccia per il lago
Metalli pesanti, idrocarburi, fluoruri e chissà cos’altro. Escono da un capannone bresciano e finiscono nel fiume Oglio per arrivare al lago d’Iseo.
L’incubo da sei anni assilla gli ambientalisti e gli amministratori del lago e della Valle Camonica più sensibili ai temi dell’inquinamento, del trattamento dei rifiuti e delle relative infiltrazioni mafiose. I loro continui appelli finora sono caduti nel vuoto.
Tutto nasce dalla Selca, società specializzata nel trattamento dei rifiuti, fallita nel 2010; il curatore fallimentare non intende bonificare la fabbrica.
A giugno gli ex titolari Ivano e Flavio Bettoni di Darfo andranno a processo a Brescia con l’accusa dei reati di falso e di traffico internazionale di rifiuti. Arrivarono addirittura dall’Australia due navi cariche di rifiuti derivanti dalla lavorazione dell’alluminio effettuata dalla multinazionale Tomago.
![Materiale stoccato all’esterno della Selca Materiale stoccato all’esterno della Selca](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2015/3/1/photos/cache/metalli-pesanti-fluoruri-e-altro-ancoradalla-val-camonica-minaccia-per-il_9a78dce2-bf91-11e4-806e-d04eab42195b_700_455_v3_large_libera.jpg)
(Foto di San Marco)
Alla Selca, secondo gli investigatori, i rifiuti non venivano trattati. E così, nel 2009, la Procura di Brescia sequestra tutti quelli che c’erano allora nei capannoni. La Selca va in crisi e a giugno 2010 fallisce. Fuorigioco i «cattivi», tutto finisce per il meglio? Niente affatto.
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