Messa in vetta a Capodannoper gli «Amici del Formico»

Anche questa volta, alle 10.30 del primo dell’anno,don Martino Campagnoni, direttore da sempre del Patronato San Vincenzo di Clusone, 78 primavere portate con cipiglio, celebrerà la Messa a piedi della grande Croce che dal 1933 troneggia sulla vetta del Pizzo Formico, a 1.637 metri di altitudine. Per don Martino è un’appuntamento che si ripete ormai da 35 anni. Con lui ci saranno - con qualsiasi condizione di tempo - circa 500 appassionati di montagna. Freddo, neve e gelo infatti non hanno mai impedito in passato agli «Amici del Formico» di osservare la tradizione e ringraziare il Signore dalla cima della montagna che fa da spartiacque tra l’altopiano di Clusone e la Val Gandino. «Era il 1970 – ricorda don Martino – quando io e altri cinque amici il primo dell’anno ci recammo sulla vetta del Formico per mangiare una fetta di panettone e per scambiarci gli auguri. Mentre eravamo seduti sotto la Croce che svetta sulla sommità della montagna, abbiamo pensato di promuovere l’iniziativa anche per i Capodanno a venire». E così da allora è avvenuto. E la schiera di coloro che da quella data hanno voluto partecipare all’incontro si è fatta sempre più numerosa, tanto che oggi gli «Amici del Formico» sono circa 500. Non sono riuniti in una vera e propria associazione ma, puntualmente, ogni primo giorno dell’anno si ritrovano ai piedi della Croce per la Messa e lo scambio di auguri. Alla vetta salgono da Clusone, passando per San Lucio e per il Pianone, oppure dalla Val Gandino. Punto tradizionale di incontro dei gruppi è la capanna Ilaria, da dove poi tutti i partecipanti insieme salgono alla Croce sulla cima della montagna. Dopo la celebrazione della Messa, una fetta di panettone e il brindisi al nuovo anno. La Croce è alta 19 metri e ha una apertura delle braccia di 9, 50 metri.

(29/12/2005)

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