Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 29 Aprile 2009
Maxi operazione antipedofilia
due arresti a Ponte San Pietro
Sono due i bergamaschi - entrambi residenti a Ponte San Pietro - che sono stati arrestati dal Nucleo investigativo telematico dei carabinieri e della Gdf che su tutto il territorio nazionale sta completando una vasta operazione contro la pedofilia online e il «turismo sessuale».
Operai, incensurati, entrambi sposati con figli, i bergamaschi hanno rispettivamente 59 e 48 anni: il primo è stato ammanettato martedì mattina su ordine di custodia della Procura di Siracusa, che aveva agito in seguito a una segnalazione dell'associazione Telefono arcobaleno. Il 48enne invece è stato arrestato questa mattina: a lui gli inquirenti sono giunti grazie al materiale sequestrato al 59enne.
Ad entrambi sono stati sequestrati cd e dvd pieni di fotografie e filmati pedopornografici la cui sola detenzione è un reato: l'arresto - come in questo caso - scatta se qualcuno ne detiene una ingente quantità.
All'operazione partecipano, in sedici regioni, oltre duecento militari dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza. Quattro arresti e una settantina le perquisizioni, ma il bilancio è ancora provvisorio.
Tutto è coordinato dalla procura della Repubblica di Siracusa ed è iniziato da una serie di denunce presentate dall'Associazione Telefono arcobaleno.
Le indagini del Nit hanno consentito di acquisire decine di film pedofili che hanno condotto alla individuazione di 69 utenti italiani che pubblicava online materiale illegale. Le perquisizioni si sono svolte in Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino.
Gli altri arrestati sono un uomo di 42 anni della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro, dirigente di una comunità di recupero per tossicodipendenti. In particolare, sono state sequestrate decine di film, con ogni probabilità girati nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono violenze e torture contro bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e costretti a subire pratiche irriferibili.
Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni maggiormente interessate dall'operazione. In Lombardia perquisizioni nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Milano, Pavia, Sondrio e Varese.
Gli indagati, per lo più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni, sono accomunati dalla circostanza prevalente di vivere soli. Sette di loro sono recidivi, avendo precedenti specifici per reati sessuali contro i minori.
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