Martedì incontro sulle discoteche, verso la riapertura a luglio con più giovani vaccinati

I locali potrebbero ripartire a luglio, ma è quasi certo che sarà necessario avere il green pass soprattutto alla luce dello sprint sulla campagna vaccinale per i giovani.

Altre quattro regioni si aggiungono alla parte bianca dell’Italia. Dopo Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, riaprono anche le neopromosse Abruzzo, Umbria, Liguria e Veneto mentre nel resto dei territori, in zona gialla, il coprifuoco slitta di un’ora, a mezzanotte. Novità anche per il popolo della notte: è previsto martedì prossimo, 8 giugno, un incontro sulle discoteche.

«Le cose stanno andando bene e non dobbiamo continuare a preoccuparci di varianti», spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ma è necessario continuare a rispettare le regole e «tutti quanti dobbiamo sapere che il mese di luglio sarà la svolta completa e assoluta: avremo superato la metà della popolazione con almeno una dose di vaccino» e per settembre-ottobre si prevede di raggiungere una «protezione di comunità».

L’ultimo dossier ancora sul tavolo di tecnici e politici è infatti quello della riapertura delle discoteche. Anche se non si sa ancora con certezza come e quando, le sale da ballo dovrebbero ripartire il prossimo mese. Ma già martedì prossimo in serata al ministero della Salute è previsto un incontro con i gestori dei locali sul tema, i cui risultati - come da protocollo - potrebbero essere riportati al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché possa infine valutare i tempi e i metodi più adeguati. Anche su questo il sottosegretario Sileri si dice convinto che il nodo sarà sciolto in tempi brevi: «Ho fatto una riunione con la direzione generale della prevenzione - spiega - facendo presente che se abbiamo un green pass dobbiamo crederci per avere accesso a una maggiore libertà. Dovremmo arrivare a un punto quanto prima in cui si può anche ballare se si è muniti di green pass. Usiamo il green pass, magari riduciamo le persone».

E sul rischio che si possano eludere le verifiche sul certificato verde, aggiunge: «Se abbiamo più della metà della popolazione vaccinata e il numero dei giovani vaccinati continua a salire, le chance che si possa trovare qualcuno che sul green pass non viene controllato e che sia positivo sono estremamente basse».

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