Cronaca / Bergamo Città
Martedì 16 Settembre 2014
Maroni vuole lo statuto speciale
E lo sciopero fiscale «è doveroso»
«Se vogliamo andare verso l’Europa delle Regioni e dei popoli questa è la strada. Tifo per la Scozia, poi il 4 novembre tocca alla Catalogna e siccome non c’è due senza tre non vedo perché poi non pensare a Lombardia o Veneto». Lo ha detto Roberto Maroni in merito al referendum per l’indipendenza della Scozia.
«Gli Stati hanno perso e stanno progressivamente perdendo sempre di più la loro funzione, non controllando più i confini e non battendo moneta. Se vogliamo andare verso l’Europa delle Regioni e dei popoli questa è la strada e non vedo nessun dramma, io naturalmente tifo per la Scozia, poi il 4 novembre tocca alla Catalogna e siccome non c’è due senza tre non vedo perché poi non pensare a Lombardia o Veneto».
Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta questa mattina alla trasmissione «Mattino5 -La telefonata» in merito al referendum per l’indipendenza della Scozia.
«A differenza del Veneto che ha proposto un referendum per l’indipendenza - ha proseguito Maroni - io voglio fare un referendum per chiedere lo statuto speciale sul modello dello statuto della Sicilia che prevede che il 100% delle tasse pagate dai siciliani restano in Sicilia, io voglio la stessa cosa per la Lombardia».
Nel corso del collegamento si è parlato anche di sanità. «Lo sciopero fiscale è una reazione doverosa ad un atto di ingiustizia quali sarebbero i tagli lineari nella sanità per Regioni virtuose come sono la Lombardia o il Veneto. Noi abbiamo i conti a posto e non abbiamo mai avuto bisogno di ripianare i conti della sanità, abbiamo cominciato a ridurre i ticket, paghiamo i nostri debitori in 17 giorni e non in 280 come fa lo Stato, abbiamo finanziato l’apertura degli ambulatori per esami e visite tutte le sere fino alle 22 e il sabato e la domenica: questo perché siamo bravi a spendere, sappiamo spendere bene e abbiamo ridotto i costi e per questo non possiamo essere puniti, non è giusto», ha detto Maroni’.
«D’accordo tagliare i costi e gli sprechi - ha proseguito Maroni - ma perché io riesco a far funzionare la Lombardia con tre mila dipendenti mentre la Sicilia che ha la metà degli abitanti ha 30mila dipendenti?
Cominciamo a tagliare da lì, cominciamo ridurre gli sprechi e ad applicare il modello lombardo a tutte le Regioni e si risparmierebbero almeno 20 miliardi l’anno. E’ questo che va fatto, colpire gli sprechi e valorizzare la virtuosità delle Regioni come la Lombardia. Noi siamo il modello da imitare».
«Lo sciopero fiscale è possibile: ci sono le accise, ci sono i trasferimenti, lo spazio c’è. Stiamo studiando e per questo ho dato incarico ai nostri tecnici ma naturalmente - ha sottolineato Roberto Maroni - non voglio arrivare a questo, spero di riuscire a convincere il Governo ad aggredire gli sprechi e non le Regioni virtuose, se però il Governo si dovesse arrendere o non dovesse essere capace di aggredire gli sprechi allora si tratterebbe di un atto di legittima difesa da parte nostra».
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