Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 17 Ottobre 2014
Maroni sulla Legge di Stabilità
«Costretti a chiudere degli ospedali»
Ciudere una decina di ospedali, aumentare i ticket, aumentare le addizionali Irpef e Irap, cancellare tutte le nuove opere in programma e ridurre il contributo al trasporto pubblico locale. Questo il grido di allarme di Maroni.
«In queste condizioni, se la Legge di Stabilità dovesse essere approvata così, la Lombardia, che ha già ridotto i costi ed è una Regione virtuosa, si vedrebbe ridurre i trasferimenti di quasi 1 miliardo e si vedrebbe costretta a una serie di iniziative, che è giusto che i cittadini conoscano, quali chiudere una decina di ospedali, aumentare i ticket, aumentare le addizionali Irpef e Irap, cancellare tutte le nuove opere in programma e ridurre il contributo al trasporto pubblico locale». Lo annuncia il presidente della Lombardia Roberto Maroni.
«Io non voglio arrivare a questo e non sono disponibile a fare l’esecutore testamentario dell’eutanasia delle Regioni» ha detto e ha continuato: «Nelle prossime settimane valuteremo se ci sono le condizioni per ottenere questa modifica, altrimenti ognuno farà le sue scelte, ma ripeto che non posso e non voglio fare il killer della Regione virtuosa che governo. Perché in queste condizioni diventa impossibile continuare a governare in modo virtuoso una Regione virtuosa».
«Io mi associo alle forti critiche alla manovra arrivate dal presidente Chiamparino e da molti governatori del partito del premier Matteo Renzi. Non siamo contro la riduzione della spesa pubblica e infatti - ha sottolineato Maroni - in Lombardia l’abbiamo ridotta. Siamo contro una manovra che penalizza le Regioni virtuose e questa iniziativa del Governo fa parte di un disegno complessivo ben preciso, che vuol far considerare tutte le Regioni, indistintamente, come dei centri di spesa inutile, come dei centri di spreco e quindi il passo successivo è ricentralizzare tutto, facendo delle Regioni quello che è stato fatto delle Province, ovvero azzerarle. Renzi parla di demagogia e dice che le Regioni sono tutte centri di spreco e dunque o riducete la spesa o vi chiudiamo. Ma non è così, perché le Regioni hanno ridotto la loro spesa di funzionamento dal 2009 al 2013 del 38 per cento mentre lo Stato l’ha ridotta solo del 13 per cento».
«Se si vogliono tagliare gli sprechi la strada da seguire è un’altra - ha ribadito Maroni -, la soluzione è applicare i costi standard a tutte le Regioni, individuando in ogni singola attività quali sono le migliori pratiche adottate in qualsiasi Regione: sono pronto a dimostrare quanto efficiente sia la Regione Lombardia nella gestione della sanità o in altri settori. Se apriamo il confronto con il Governo su questo tema, facendo in modo che la riduzione di spesa, anche di 4 miliardi, non sia indiscriminata, tagliando a tutti sulla base del numero degli abitanti in modo assolutamente iniquo, e applichiamo i costi standard, individuando 10/15 centri di spesi e vediamo lì quali sono le Regioni che performano meglio, noi siamo prontissimi, per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con il Governo, proprio per sfidare il Governo».
«Io - ha concluso il presidente lombardo - ho il dovere di far presente che la verità è un’altra e che la soluzione è un’altra. Certo è più facile fare i tagli lineari indiscriminati che far applicare i costi standard a tutte le Regioni ma è l’unica cosa giusta da fare».
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