Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 13 Luglio 2015
Maroni: «Lombardia a statuto speciale
Il referendum nella prossima primavera»
«Abbiamo deciso di fare il referendum per l’autonomia e lo faremo. Ho deciso di farlo svolgere la prossima primavera, in coincidenza delle prossime elezioni amministrative che riguarderanno Milano, Varese e tanti altri Comuni della Lombardia, in questo modo si risparmiano soldi e si inducono i cittadini ad andare al voto».
Si tratta di un appuntamento importante, perché i cittadini dovranno decidere se sostenere o meno la nostra battaglia per avere una Lombardia a statuto speciale, che significherebbe tenerci qui i nostri soldi e risolvere così tanti problemi». Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Faremo il referendum con il voto elettronico - ha aggiunto Maroni -, in questo modo semplificheremo le procedure e lasceremo gli strumenti elettronici che utilizzeremo per le operazioni di voto alle scuole che ospiteranno i seggi».
«Perché fare il referendum per l’autonomia? Perché noi lombardi siamo troppo generosi, siamo persino abituati a mettere di tasca nostra, noi come Regione, i soldi che ci toglie il Governo, come accaduto per esempio nel Trasporto pubblico locale, dove il Governo ha tagliato 150 milioni alle Province lombarde, questo significava bloccare tutto e noi, come Regione, pur non essendo obbligati a farlo, ci abbiamo messo 130 milioni, di cui 10 necessari per il trasporto degli studenti disabili: era competenza delle Province e potevamo non fare nulla, invece siamo voluti intervenire senza fare polemica con il Governo, mettendo noi come Regione i soldi che il Governo italiano aveva tagliato».
«Ma, così facendo, - ha continuato Maroni - il Governo continua a tagliarci i fondi e questo non è giusto. E non è giusto che la Lombardia sia la regione più penalizzata: la Cgia di Mestre ha calcolato che il residuo fiscale della Lombardia, ovvero la differenza tra quanto i lombardi pagano ogni anno di tasse e quanto ricevono indietro dalla Pubblica amministrazione, è di 54 miliardi l’anno, ovviamente il più alto tra tutte le regioni. E questo non è giusto».
«Noi lombardi riceviamo indietro il 68 per cento di quanto paghiamo di tasse, mentre la Sicilia riceve il 120 per cento di quanto i siciliani versano in tasse. È giusto? Ma io non pretendo neppure di essere trattato come la Sicilia, ma almeno come l’Emilia, che riceve indietro il 75 per cento di quanto versato in tasse, che per noi significherebbe 12 miliardi in più l’anno su un bilancio di 23 miliardi: significherebbe passare da 23 miliardi a 35».
«Considerando che tutti i ticket pagati dai lombardi valgono 500 milioni, - ha continuato Maroni - con 12 miliardi in più altro che cancellare i ticket, potremmo fare tutto, anche cancellare il ticket alle imprese, che vale 8 miliardi l’anno. Io ho chiesto al Governo di essere trattati almeno come l’Emilia Romagna, è una richiesta che ho fatto prima a Letta e poi a Renzi ed entrambi mi hanno risposto “no”. Ma, se io torno a Roma con il voto favorevole al referendum di 10 milioni di cittadini lombardi, sarebbe tutto diverso».
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