Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 27 Giugno 2014
Marita crede nel marito innocente
Un’ora insieme tra lacrime e abbracci
Marita e Massimo Bossetti hanno parlato a lungo. È stato un dialogo ad alta intensità emotiva, con molte lacrime. Si sono anche abbracciati. Lui si è anche mostrato sollevato dopo il colloquio, segno che Marita non ha smesso di credere in lui e nella sua innocenza.
Da dieci giorni il mondo le è letteralmente crollato addosso: il marito è finito in carcere con la terribile accusa di aver rapito e ucciso la piccola Yara,giornalisti e tv le fanno la posta davanti a casa 24 ore su 24. E poi anche il dubbio atroce che la suocera abbia tenuto per sé un enorme segreto, e cioè che Massimo, suo marito, sia nato da una relazione clandestina.
Ma Marita Comi non può permettersi di cedere, lo deve ai suoi figli, ancora minorenni (uno ha l’età che avrebbe oggi Yara). E probabilmente lo deve a se stessa, per restare in qualche modo a galla. In questi giorni chissà quante volte ha immaginato di potere vedere il marito, di guardarlo dritto dritto in quegli occhi celesti per cercare una risposta ai tanti perché che si sono affollati nella sua mente dopo il 16 giugno.
Un momento che Massimo Bossetti aspettava con ansia. Detenuto in regime di isolamento, non vede né sente praticamente nessuno da dieci giorni tranne i suoi avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. Marita e Massimo Bossetti hanno parlato a lungo. È stato un dialogo ad alta intensità emotiva, con molte lacrime. Si sono anche abbracciati. Lui si è anche mostrato sollevato dopo il colloquio, segno che Marita non ha smesso di credere in lui e nella sua innocenza. E questo deve aver ribadito la donna davanti al marito, che finora ha sempre tenuto salda la sua posizione.
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