Maratona dal Kenya a Zingonia
«Ossigeno per tornare a correre»

Entra ogni giorno in camera iperbarica nella Casa di cura Habilita di Zingonia: due sedute, una al mattino e una al pomeriggio, per aiutare con l’ossigeno il suo corpo a riabilitarsi da una frattura. Nella Bergamasca c’è una sportiva d’eccezione: la maratoneta Priscah Jeptoo.

Entra ogni giorno in camera iperbarica nella Casa di cura Habilita di Zingonia: due sedute, una al mattino e una al pomeriggio, per aiutare con l’ossigeno il suo corpo a riabilitarsi da una frattura. Sì, la camera iperbarica non serve solo per aiutare chi fa immersioni a scongiurare embolie e a ridare vita ai polmoni di chi ha respirato monossido di carbonio sprigionato da caldaie difettose, o a scongiurare gravi infezioni a chi ha riportato ferite importanti. La camera iperbarica serve anche alla riabilitazione degli atleti. E a Zingonia, in questi giorni, a usufruire il programma di riabilitazione elaborato dagli esperti del Gruppo Habilita di Zingonia, c’è una sportiva d’eccezione: Priscah Jeptoo, la maratoneta keniota medaglia d’argento ai Giochi olimpici di Londra nel 2012. L’atleta, che ha a Brescia il suo manager (Federico Rosa), ha scelto Zingonia per un intenso programma riabilitativo che la riporti a macinare chilometri e chilometri con le sue gambe da gazzella e a collezionare successi internazionali: l’atleta keniota, infatti, ha avuto una «frattura da fatica» nel 2013 a Londra, che l’ha costretta a fermarsi e a programmare un recupero fisico.

Le sedute

«Abbiamo proposto a Priscah un intenso piano riabilitativo, che unisca l’iperossigenazione con tecniche riabilitative tradizionali, insieme al Poliambulatorio Athaena e al suo responsabile Vincenzo Ventura, che ha una grandissima esperienza nell' assistenza di runner, in particolare fondisti e maratoneti – spiega Roberto Rusconi, presidente del Gruppo Habilita (oltre a Zingonia, centri a Bergamo, Sarnico, Clusone, poliambulatori a Bonate Sotto e Albino) – . Ovviamente sono piani elaborati con attenzione ed estrema cura dal punto di vista medico e scientifico e di concerto con le federazioni sportive competenti: non si dimentichi che, se non inserita in un severo programma riabilitativo, l’ossigenoterapia può essere considerata un doping». Non è così per Priscah, ovviamente, che sta seguendo sessioni intense in camera iperbarica, unite a magnetoterapia e rieducazione muscolare, anche con la cyclette , che, per una seduta quotidiana, avviene anche all’interno della camera iperbarica a Zingonia. Il 22 luglio il programma di Priscah terminerà e gli specialisti che la stanno seguendo verificheranno l'efficacia dell’ossigenoterapia sul suo caso e sulla sua frattura. «Non vedo l’ora di tornare al più presto ad allenarmi con le mie compagne in Kenya e di dimostrare di essere al top della forma. Oltre che per me stessa, lo faccio anche per tutti coloro che mi supportano, in particolare il mio management e il mio allenatore (che è Claudio Bernardelli ndr)», commenta da Zingonia, subito dopo una seduta in iperbarica.

Priscah Jeptoo, 30 anni, vanta un palmarès di tutto rispetto ed è considerata una delle due maratonete più forti del mondo. Figlia d’arte (anche la mamma era una runner), condivide con il marito Douglas Chepsirot, corridore anch’egli (la coppia ha un figlio nato nel 2008) la passione e l’impegno nella corsa. Ha partecipato con risultati strepitosi alle più importanti maratone internazionali tra cui Porto, Torino, Boston e Parigi, ai Mondiali di Daegu nel 2011 e ai Giochi Olimpici di Londra (in entrambe medaglia d’argento) ed è vincitrice delle Maratone di Londra e New York nel 2013. Il suo personale e insolito stile di corsa, dove sembra essere quasi costretta a correre, non deve ingannare nessuno: Priscah Jeptoo , proprio nella maratona, la corsa più dura al mondo, si è imposta come pietra miliare per la generazione emergente di atlete keniote. L’infortunio dello scorso luglio l’ha obbligata a uno stop che Priscah vorrebbe archiviare il prima possibile: l’atleta confida molto nell’efficacia dell’ossigenoterapia e nell’esperienza degli specialisti che le hanno impostato il programma di riabilitazione.

Il trattamento impostato per Priscah nella Casa di cura di Habilita di Zingonia si basa sulla sinergia tra ossigenoterapia iperbarica ti e riabilitazione, mediante terapie fisiche (tecarterapia, in sostanza l’aumento della temperatura in alcune zone del corpo anche mediante ultrasuoni, magnetoterapia per ridurre l’infiammazione), innescando la sintesi del monossido di azoto, con la formazione di nuovi vasi sanguigni nell’osso e un’accelerata calcificazione della lezione.

«Mi mancano tanto l’emozione della corsa, della gara e del podio: preparo ogni gara in maniera minuziosa, sia fisicamente che mentalmente, cercando di dominare panico e ansia. E la vittoria è davvero un momento speciale, un’emozione sempre diversa ed incredibile – dice Priscah – . Ora, in riabilitazione, in questi giorni penso sempre alla mia famiglia, che mi sostiene in ogni momento e che crede in me. E non vedo l’ora di riprendere!».

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