Maradiaga: Inizia una nuova era
Come 50 anni fa con Giovanni XXIII

«Nella Chiesa siamo all’inizio di una nuova era, come cinquant’anni fa quando Giovanni XXIII ha aperto la finestra per far entrare aria nuova». Lo ha detto il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del gruppo degli otto cardinali incaricati di riformare la Curia.

«Nella Chiesa siamo all’inizio di una nuova era, come cinquant’anni fa quando Giovanni XXIII ha aperto la finestra per far entrare aria nuova». Lo ha detto il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del gruppo degli otto cardinali incaricati di riformare la Curia.

Maradiaga, in una lunga intervista al quotidiano tedesco Koelner Stadt-Anzeiger ha parlato con toni critici del Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Gehrard Müller: «è un professore di teologia tedesco, nella sua mentalità c’è solo il vero e il falso... Però, fratello mio, il mondo non è così, tu dovresti essere un po’ flessibile quando ascolti altre voci... Per ora però ascolta solo il suo gruppo di consiglieri».

«Sono profondamente convinto - ha osservato poi - che nella Chiesa siamo all’inizio di una nuova era, come cinquant’anni con Papa Roncalli»

Papa Francesco, ha spiegato, «è vicino alle persone, senza essere in trono sopra di esse ma vivendo tra loro». La Chiesa, ha aggiunto, “non è in mano dell’uomo ma è opera di Dio. Sono sicuro che nel marzo 2013 Dio ha messo in gioco la sua mano perché secondo i criteri umani sarebbe diventato Papa un altro».

Maradiaga, rispondendo poi a una domanda sui sacramenti ai divorziati risposati, precisa: »La Chiesa è tenuta ai comandamenti di Dio» e a ciò che Gesù «dice sul matrimonio: ciò che Dio ha unito, l’uomo non deve separarlo. Però ci sono diversi approcci per chiarire questo. Dopo il fallimento di un matrimonio ci possiamo per esempio chiedere: gli sposi erano veramente uniti in Dio? Lì c’è ancora molto spazio per un esame più approfondito. Però non si va nella direzione per cui domani è bianco ciò che oggi è nero».

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