La mostra di Mantova su Andrea Mantegna, organizzata per il cinquecentenario della morte di uno dei più grandi artisti del Quattrocento, si annuncia come l’evento culturale dei prossimi mesi. E intanto scoppia la querelle tra Vittorio Sgarbi, presidente del Comitato organizzatore, e Bergamo. Sgarbi vuole avere a Mantova la «Madonna con bambino» che è alla Carrara. Ma il direttore dell’Accademia, Giovanni Valagussa, spiega che non è possibile «visto lo stato dell’opera». E Sgarbi polemizza: «Mi era stato assicurato un sì di massima». Dopo la polemica con Milano sul «Cristo Morto», per il trasferimento nella città virgiliana del quadro conservato a Brera, Sgarbi punta Bergamo ed è pronto a dare battaglia di fronte al no al prestito della Carrara. Il direttore scientifico Giovanni Valagussa spiega: «il Comitato organizzatore aveva presentato richiesta di prestito, si è espresso il Consiglio di amministrazione: si è deciso per il no visto lo stato dell’opera. E il tutto risale ad almeno sei mesi fa. Peraltro, esiste una documentazione del Bollettino dell’Opificio Pietre dure di Firenze in cui è chiaramente articolata la situazione dell’opera, tempera su tela, che è in condizioni di conservazione e di fragilità tali per cui si raccomanda vivamente di evitarne trasferimenti. Oltretutto sulla possibilità di un restauro è ancora in fase di studio la modalità di eventuali interventi, quindi non si poteva neppure pensare a un restauro prima della mostra». Insomma, prestare il Mantegna sarebbe stato un rischio.Ma Sgarbi non ci sta: «Valagussa - dice - inizialmente mi aveva prospettato una concessione di massima, con un sostanziale assenso del Consiglio di amministrazione. Poi mi ha spiegato che il no è arrivato per un diniego del sindaco di Bergamo, Roberto Bruni. Mi sono immediatamente preoccupato di chiamare il sindaco: mi ha assicurato che approfondirà la questione e mi darà una risposta». Poi Sgarbi atacca: «Non si raccontino comunque menzogne: escludo che il Bollettino si sia mai espresso sullo stato dell’opera come viene riferito. So benissimo come sta, quell’opera, sta bene. E se comunque si vuole una perizia, sempre disposto a procurarla; si poteva anche pensare a un restauro in vista del trasporto. Se Bergamo vuole tenersi la "Madonna con il Bambino" se la tenga, ma non si raccontino falsità: so perfettamente che può affrontare un trasporto. E sul Bollettino non c’è nulla, sia chiaro». Anche il sindaco Roberto Bruni entra in campo: «Non ne so nulla: Sgarbi mi ha telefonato, ora sentirò Valagussa. Ma io non mi sono mai espresso in merito, né la Giunta. Anzi, la vicenda ci è del tutto nuova».E Valagussa rincara la dose: «Lo dico in modo assoluto: non ho mai assicurato alcun parere sul trasferimento dell’opera né da parte mia, né da parte del Consiglio di amministrazione. Ribadisco, e ci sono le carte, abbiamo ricevuto la richiesta dal Comitato organizzatore, il Consiglio di amministrazione si è riunito, con me presente, e valutate tutte le componenti del caso ha detto no. Escludo di aver mai potuto dire a Sgarbi che il no derivava dal sindaco perché non incontro Sgarbi da parecchio tempo. E poi non è questa la prassi. Credo sia tutto un equivoco. In ogni caso, l’articolo sul Bollettino c’è, eccome. Credo sia del 1994». (28/08/2006)
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