Sono vivi per miracolo, ma è costata cara ad un pensionato e alla moglie, una scorpacciata di funghi, raccolti nella frazione Rizzoli di Ardesio. Lui 60 anni, lei 58, residenti ad Albonese, località vicino a Mortara, prima sono stati ricoverati in rianimazione all’ospedale di Vigevano, poi una volta non più in pericolo di vita, nel reparto di nefrologia. Hanno avuto i reni devastati, devono sottoporsi a tre sedute di dialisi la settimana, e sono in attesa di trapianto.
Responsabile delle loro drammatiche condizioni, sarebbe un fungo particolare, il Cortinarius Orellanus. Si tratta di una specie particolarmente velenosa: agisce di solito a parecchi giorni di distanza dalla ingestione, provocando gravissime forme di nefrosi tossica, con esito quasi sempre mortale.E difatti, la sfortunata coppia - che aveva mangiato i funghi raccolti nel periodo di Ferragosto - in un primo tempo aveva avvertito sintomi di malessere: nausea, mal di testa, problemi gastrici. Ma solo alcuni giorni dopo l’avvelenamento si è manifestato in tutta la sua drammaticità, provocando la necrosi dei reni.
Secondo quanto si è appreso, la coppia l’anno scorso era stata ospite di amici ad Ardesio, con i quali aveva raccolto parecchi funghi. Chi li guidava, però, conosceva bene le specie commestibili, e tutto è finito bene. Quest’anno, il pensionato aveva pensato di tornare a funghi da solo, sempre nella stessa zona di Ardesio. Fortunatamente non ne aveva raccolti molti, solo quanto bastava per due persone. Purtroppo però, non ha avuto l’accortezza di farli controllare a chi di funghi se ne intende. E adesso per la coppia, si profila un vero calvario.
(29/08/2005)
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