Cronaca
Giovedì 21 Aprile 2016
Maglia nera in Europa agli italiani
Loro la guida più spericolata - Video
Telefono senza auricolari, invio e lettura di sms, oltre 2 bicchieri di vino prima di ripartire. Sono alcune delle cattive abitudini degli automobilisti italiani che, a livello europeo, si aggiudicano la maglia nera per la loro guida spericolata.
A rilevarlo il barometro della Fondazione Vinci Autoroutes che ha condotta un’indagine che mette a confronto il comportamento degli automobilisti in dodici Paesi dell’Unione Europea, partendo da una ricerca condotta da Ipsos e lanciata tre anni fa.
Interrogati sul loro modo di guidare, gli europei si attribuiscono un ottimo voto a titolo personale: il 7,7-10 in media. Ma il voto più alto se lo attribuiscono gli italiani con un 7,9-10 (in lieve calo rispetto al 2015), anche se all’unanimità gli europei ritengono che i migliori guidatori siano gli svedesi (37%) e che i meno responsabili siano gli italiani (28%).
Al top tra le cattive abitudini dei nostri automobilisti si classifica l’uso sconsiderato del telefono, con il 42% degli automobilisti che non utilizza il viva voce (contro il 32% in Europa) e il 34% che legge e inviare sms e email - un record in Europa - a fronte di una media europea del 25%. L’uso dell’alcol prima di mettersi al volante (il 12% in Italia contro l’11% in Europa) è un’altra cattiva abitudine degli italiani che, tra l’altro, fissano il loro limite personale di consumo a 2,3 bicchieri in media (contro i 2 a livello europeo), un livello superiore a quello stabilito dalle normative nazionali.
Tra gli altri comportamenti pericolosi ci sono: non allacciare le cinture di sicurezza (il 32% contro il 22% in Europa) o superare il limite di velocità (l’88%), anche se in questo siamo leggermente più virtuosi del resto d’Europa (il 90%). Vanno inoltre rilevati comportamenti incivili come litigi con altri conducenti(64% contro il 54% in Europa), uso inappropriato del clacson (58% contro il 47%) e scendere dall’auto per discutere con un altro conducente (il 22% contro il 16%).
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