Macchinisti licenziati
Scatta lo sciopero dei treni

Si fermano ancora una volta i sindacati di base per protestare contro i casi di licenziamento di macchinisti e ferrovieri: lo stop sarà di 24 ore a partire da questa sera e fino alle 21 di mercoledì 21 giugno. La protesta è stata indetta dalle Rappresentanze sindacali unitarie che hanno tuttavia invitato le altre organizzazioni sindacali ad intervenire e si attendono, ora, una larga partecipazione. Per Trenitalia, invece, le ripercussioni sul servizio saranno limitate: l’azienda ferroviaria invita comunque la clientela, prima di mettersi in viaggio, ad informarsi sui treni in circolazione presso i servizi informazioni e gli uffici di assistenza delle principali stazioni. E’ stato anche attivato il numero verde gratuito 800 89 20 21 per consentire ai viaggiatori di avere informazioni sui treni garantiti della media e lunga percorrenza e su quelli regionali. Le adesioni sindacali allo sciopero del 20 giugno «stanno aumentando: è prevista la paralisi del traffico» dei treni, avvertono tuttavia da qualche giorno le Rsu ricordando che lo sciopero non riguarda «rivendicazioni economiche, pur legittime, ma la sicurezza di tutti ed il ripristino di metodi democratici dentro l’azienda e nei confronti dei pendolari». Intanto il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha inviato una lettera al presidente e amministratore delegato della Ferrovie, Elio Catania, chiedendo chiarimenti sulla situazione di cinque dipendenti di Trenitalia licenziati dall’azienda. I cinque ferrovieri licenziati sono Riccardo Poggi, Alessandro Carozzo, Angelo Bravadori, Vito Belfiore e Dante de Angelis: i primi quattro licenziati in seguito a una puntata della trasmissione di Raitre Report di due anni fa. De Angelis, macchinista come i suoi colleghi, ha ricevuto invece la lettera di licenziamento tre mesi fa in seguito al suo rifiuto di utilizzare il controverso dispositivo di sicurezza Vacma , da tempo contestato dai sindacati, su un treno Eurostar. (20/06/2006)

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