Lutto nella Uil, è morto Cicerone
Camera ardente aperta, lunedì i funerali

Lutto nel mondo sindacale bergamasco. Nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 marzo è venuto a mancare Marco Tullio Cicerone, 61 anni, segretario generale della Uil di Bergamo.

Apre al pubblico nel pomeriggio di sabato 28 marzo la camera ardente per l’omaggio al segretario generale della Uil di Bergamo, Marco Tullio Cicerone, spentosi nella sua abitazione di via Perola ad Albino, il paese della Valle Seriana dove viveva con la famiglia, dopo una breve malattia i cui primi sintomi si erano manifestati nello scorso dicembre.

Il feretro è stato trasferito nella chiesetta di San Bartolomeo di via don Cristoforo Rossi, attigua alla parrocchiale dove, lunedì 30 marzo alle 15, si svolgeranno i funerali.

Marco Tullio Cicerone avrebbe compiuto 62 anni il prossimo 20 settembre. Un diploma di programmatore alle spalle, era entrato nel sindacato nel 1974 occupandosi della categoria dei tessili. Dal 1977 al 1979 aveva lavorato presso la ditta Giampiero Crespi Industrie Riunite Foderami per poi tornare a dedicarsi a tempo pieno alla Uil nella Fenela, l’organizzazione di categoria dell’edilizia, di cui era stato anche segretario provinciale. Dal 1979 lo sbarco alla Uil di Bergamo: nel maggio scorso, a conclusione del Congresso provinciale, era stato confermato alla guida della Uil di Bergamo per il terzo mandato quadriennale consecutivo.

Nonostante la malattia, aveva continuato con la dedizione di sempre ad occuparsi, fino a pochi giorni fa, delle questioni sindacali. Nelle ultime ore era sopravvenuto un repentino peggioramento. Marco Tullio Cicerone lascia la moglie e due figli.

Pochi giorni fa era stato nominato consigliere camerale, in Camera di Commercio, per la categoria Sindacato in sostituzione di Patrizio Fattorini (Cisl). Una persona di grande dialogo, sempre alla ricerca del confronto e dei punti di incontro. Con grande cordoglio del presidente Malvestiti che lo ha ricordato per la sua grande professionalità proprio nei giorni scorsi. «Sono molto addolorato e vicino alla moglie e alle figlie — il primo commento a caldo di Luigi Bresciani, segretario della Cgil —. Marco era prima di tutto un compagno e un carissimo amico, con cui ho condiviso anni molto difficili per il sindacato: quelli della crisi e della grande difficoltà del mondo del lavoro bergamasco».

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