Cronaca / Isola e Valle San Martino
Venerdì 27 Febbraio 2015
«L’utilizzo dei combustibili alternativi
non ha conseguenza sulle emissioni»
«Nell’ambito del confronto che si sta aprendo sul territorio sul tema dell’incremento di utilizzo di combustibili alternativi nell’impianto Italcementi di Calusco d’Adda, la società ritiene utile chiarire alcuni punti per contribuire a un dialogo con il territorio basato sui reali termini della questione, a partire dal fatto che non ci saranno emissioni aggiuntive».
La società Italcementi specifica la sua posizione: «Eco di cosa si tratta: Italcementi ha richiesto agli enti competenti l’autorizzazione a incrementare la sostituzione di combustibili fossili tradizionali con i più ecologici combustibili alternativi dalle attuali 30mila tonnellate annue a un massimo di 110mila tonnellate annue di rifiuti non pericolosi. Si tratta per lo più di materiali selezionati alla fine del ciclo della raccolta differenziata e che non sono più riciclabili. Dunque la raccolta differenziata è il presupposto necessario per la selezione di tali materiali, che sono di fatto “irrecuperabili” e che possono essere destinati solo alla termovalorizzazione o al conferimento in discarica. L’utilizzo di materiali come i CSS (combustibili solidi secondari), dunque, evita che tali rifiuti finiscano in discarica. Essi diventano invece fonte di energia e - grazie alle alte temperature dei forni da cemento (circa 2.000 gradi) - la loro combustione avviene in modo sicuro e senza la produzione di ceneri. Queste infatti sono le differenze rispetto all’incenerimento tradizionale: la temperatura di combustione è più che doppia e non ci sono residui da smaltire successivamente».
«L’obbiettivo della cementeria resta quello di produrre cemento di qualità, nel modo più sostenibile e competitivo possibile. I combustibili alternativi sono utilizzati in parziale sostituzione degli attuali combustibili fossili ed è necessario che siano controllati e di qualità, per non compromettere la qualità stessa del prodotto. Vale la pena ricordare che l’utilizzo dei rifiuti come combustibile alternativo è giudicato come una pratica virtuosa dall’Unione Europea e che gli stabilimenti del Nord Europa funzionano con percentuali di sostituzione che si avvicinano al 100% (utilizzando peraltro anche rifiuti provenienti dall’Italia) e il loro cemento secondo gli standard europei è considerato più “verde” di quello italiano, proprio grazie al ricorso ai combustibili alternativi».
«L’utilizzo dei combustibili alternativi non ha alcuna conseguenza significativa sulle emissioni. Non solo non si registra nessun aumento delle emissioni (non trattandosi di una combustione aggiuntiva, ma sostitutiva), ma su alcuni valori si registra addirittura un miglioramento qualitativo. Va inoltre sottolineato che le performance ambientali della cementeria sono assolutamente in linea con i rigorosi limiti di legge e dunque non si può parlare di “emissioni allarmanti”, essendo tutti i valori ampiamente sotto controllo. L’impianto di Calusco è tra i più moderni e tecnologicamente avanzati d’Europa e applica le migliori tecniche disponibili previste dalla Ue. Il confronto con altri stabilimenti della provincia di Bergamo, dunque, deve necessariamente tener conto delle profonde differenze tecnologiche tra gli impianti stessi».
«Italcementi vuole portare un contributo positivo al confronto in atto. La cementeria è aperta a qualsiasi visita ed è disposta a dare tutte le informazioni utili per valutare al meglio l’opportunità di trasformare i rifiuti da problema a risorsa, così come avviene in molti paesi europei che da molti anni utilizzano ampiamente i combustibili alternativi migliorando il bilancio ambientale complessivo».
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