Curiosa disavventura per un giovane marocchino. Ieri avrebbe dovuto lasciare il carcere di Bergamo dopo aver scontato una condanna a 1 anno e 4 mesi per reati connessi allo spaccio di droga. Invece - senza neppure che potesse mettere un piede fuori dal cancello - è stato prelevato dagli agenti e portato in Questura: qui è stato arrestato perché colpito da un decreto di espulsione emesso nel 2004 dalla Questura di Agrigento. L’immigrato, 26 anni, oggi è stato processato per violazione della legge Bossi-Fini. Ma il giudice lo ha immediatamente scarcerato, e non ha convalidato l’arresto: il marocchino infatti, una volta espulso, avrebbe avuto cinque giorni di tempo per lasciare il Paese. Non ha potuto farlo perché detenuto: e poiché dal carcere non gli è stato neppure concesso di uscire, è stato rimesso in libertà.È stato invece assolto perché il fatto non sussiste un altro marocchino, arrestato la notte scorsa dalla polizia locale in via Simoncini a Bergamo per violazione della Bossi-Fini. Quando è stato preso era su uno scooter rubato: processato oggi, l’immigrato è stato assolto dalle accuse di violazione della legge sull’immigrazione perché per la Bossi-Fini era già stato condannato due volte, e l’appello è pendente a Brescia: infatti secondo il giudice nessuno è processabile più volte per lo stesso reato. Quanto invece alla moto rubata, è stato denunciato a piede libero per ricettazione.(27/03/2006)
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