Cronaca
Giovedì 28 Novembre 2002
L’arte e la creatività africananel nuovo museo alla Basella
L’iniziativa sancisce il trasferimento definitivo della comunità dei Passionisti di Calcinate (che curano la mostra) con la Comunità della frazione di Urgnano.
L’assorta concentrazione di un antenato Hemba, l’imponenza di un pilastro scolpito Babanki o di una statua Igbo. E poi ancora le maschere in arrivo dal Burkina Faso e le eleganti figure Baulè tra reliquiari Mahongwe e altari Tellem: dal Mali alla Sierra Leone lungo il Golfo di Guinea fino all’Angola la ricchezza e creatività dell’arte africana si possono ammirare nel nuovo «Museo e Villaggio Africano», alla Basella di Urgnano che apre venerdì i battenti. L’iniziativa si deve ai Padri Passionisti della Basella. All’inaugurazione le presenze del vescovo ausiliare di Bergamo monsignor Lino Belotti, il superiore provinciale dei Passionisti padre Antonio Gatti, il vice presidente della Commissione consiliare per gli affari istituzionali della Regione Lombardia Marcello Raimondi, l’esperto d’arte africana e collezionista Franco Monti e tante altre autorità ."Per ora - assicura il nuovo direttore del museo padre Alessio Favareto - abbiamo pensato alla realizzazione della sede del museo in una struttura che un tempo serviva a rimessa di animali e di attrezzi agricoli; successivamente penseremo anche alla ricostruzione del Villaggio africano con capanne interamente in legno e frasche ma anche con capanne in parte in muratura e in parte in legname". Il nuovo museo, concepito con funzionalità diversa da quello originale realizzato da padre Fulgenzio Cortesi di Castel Rozzone vero la metà del ’900, contiene opere di altissimo prestigio storico e culturale dell’Africa subsahariana.
(28/11/02)
Su L’Eco di Bergamo del 29 novembre 2002
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