L’antico porto di Clanezzo tornerà a vivere

L’antico porto di Clanezzo, alla confluenza del fiume Brembo con il torrente Imagna, tornerà a vivere. Il complesso, uno dei gioielli storici e architettonici della Bergamasca, verrà recuperato per creare un parco storico-turistico. I lavori, appaltati all’impresa «Tecno costruzioni» di Roma, sono già iniziati e dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. Domani alle 19,30 al Castello di Clanezzo verrà presentato il progetto complessivo, redatto dall’architetto Leonardo Angelini di Bergamo e dall’ingegner Sebastiano Moioli di Nembro.Il complesso architettonico di origini medievali noto come porto di Clanezzo comprende il ponte Attone, costruito nel X secolo sul torrente Imagna, l’edificio del porto vero e proprio, il percorso in acciottolato che dalla strada comunale di Clanezzo scende al Brembo, quindi la passerella sul fiume (conosciuta come «ponte che balla») e la cosiddetta dogana, posta nei pressi del ponte Attone. Per valorizzare a fini turistici la zona i Comuni di Ubiale Clanezzo, Almenno San Salvatore e Villa d’Almè, sui cui territori sorge il complesso, hanno firmato un accordo per il recupero dell’antico porto.

L’intervento complessivo costerà un milione e 225 mila euro e verrà realizzato in due fasi. Il primo lotto di lavori prevede una spesa di 569.000 euro, di cui 262.000 finanziati dalla Regione e i restanti 307.000 euro a carico dei Comuni (45% per Ubiale Clanezzo, 35% per Almenno San Salvatore e 20% per Villa d’Almè).

(07/04/2005)

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