Voglio ma non posso. Ilario Testa, presidente della Sacbo (società che gestisce lo scalo di Orio), è intervenuto sulla proposta di un lettore de L’Eco di Bergamo che aveva proposto di sistemare il biplano che fu di Antonio Locatelli, e che ora cerca casa, a Orio al Serio. «Io quell’aereo lo vorrei eccome - dice Testa -, ma il problema è che qui in aeroporto non c’è posto». Al tirare delle somme, dunque, un’alternativa bergamasca al Museo del Piave (a Vas, provincia di Belluno), dove vorrebbe mandare l’aereo Palafrizzoni, non c’è. Nel frattempo sulla vicenda si è fatta sentire anche An che è partita all’attacco del Comune. Il coordinamento cittadino guidato da Fabrizio Fabrizi definisce «sciatta e inspiegabile la decisione di regalare l’aereo (in realtà Palafrizzoni ha sempre precisato che si tratterebbe di un prestito - ndr) a un museo del Veneto «perché non si riesce a trovare una sala idonea ad ospitarlo». Il paragone immediato è con la festa che Milano ha fatto al suo sommergibile «Toti»: «Ma il sindaco Bruni, così intento a magnificare Brescia, con logiche del tutto opposte, decide alla chetichella di disfarsi di un esemplare rarissimo». Una decisione definita «di insipienza amministrativa, aggravata dal fatto che l’aereo è stato donato alla città (e non al sindaco Bruni) da Antonio Locatelli e il restauro due anni fa alla città (e non al sindaco Bruni) dalla Fondazione Legler». E per An, «è ancora più sconveniente che il sindaco reagisca alle critiche parlando di polemichette dell’opposizione». Da qui An annuncia che parteciperà «a tutte le iniziative di protesta popolare che saranno messe in atto per impedire questo affronto ai bergamaschi». «Una vicenda - si legge sempre nel comunicato di An - gestita di nascosto senza consultare né la Sovrintendenza né la Fondazione Bergamo nella storia, che ha l’aereo in comodato». Quella Fondazione che oggi farà il punto nel corso di un Cda che si annuncia caldo, con il presidente (e sindaco) Bruni che proporrà la destinazione veneta, e il vice Alberto Castoldi (rettore dell’Università) che, oltre a stigmatizzare il mancato coinvolgimento della Fondazione, si è già detto contrario allo spostamento del biplano fuori Bergamo. (06/09/2005)
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