Cronaca / Valle Brembana
Martedì 06 Ottobre 2009
Lovere, Zogno e San Pellegrino
Poste chiuse nel pomeriggio
Martedì 6 ottobre la direzione di Poste Italiane, incontrando le delegazioni di sindacati di categoria, ha ufficialmente comunicato l’intenzione di attuare la chiusura pomeridiana degli sportelli di Lovere, San Pellegrino e Zogno.
Martedì 6 ottobre la direzione di Poste Italiane, incontrando le delegazioni di sindacati di categoria, ha ufficialmente comunicato l’intenzione di attuare la chiusura pomeridiana degli sportelli di Lovere, San Pellegrino e Zogno.
«Quindi - si legge in un comunicato stampa della Cisl -, nonostante la netta contrarietà di tutta la collettività bergamasca, alla quale hanno dato voce i sindaci dei comuni coinvolti, si arriva all’impoverimento dell’offerta in zone, oltretutto, di spiccata vocazione turistica e commerciale, nei quali l’apertura ampia degli sportelli era dettata dall’ampio utilizzo da parte della clientela. Così, mentre con grandi interventi mediatici (di stampa e pubblicità) Poste Italiane si candida a diventare una vera e propria banca, chiedendo l’autorizzazione a concedere mutui e prestiti autonomamente, cioè senza dover fare da intermediario ad altre banche, decide di abbandonare le nostre valli ed i centri di richiamo turistico come le località lacustri».
«Questa operazione, tra l’altro, costerebbe un sacrificio di 9 esuberi, sul quale però l’azienda ha dimostrato una decisa disponibilità alla ricollocazione. “Con l'azienda si è condiviso un percorso chiaro e costruito su criteri oggettivi - dichiara Gabriella Tancredi, segretario generale Slp Cisl - , che terrà nel dovuto conto sia le esigenze personali dei lavoratori, sia eventuali prospettive di valorizzazione delle risorse, al fine di garantire il presidio o rafforzamento di personale negli uffici oggi in sofferenza. Rispetto a questo non si può non registrare una grande disponibilità aziendale”. “Non altrettanto si può dire per la riorganizzazione degli orari – continua Tancredi - Una decisone che appartiene ad un progetto aziendale di cui si discute da tempo ad ogni livello di contrattazione sindacale. Cisl, Cgil e Uil con i rappresentanti delle rispettive categorie dei postali, da tempo hanno cercato di influenzare tale scelta, portando ben precise motivazioni a favore del mantenimento dell’apertura pomeridiana di detti uffici. L’azienda Poste ha confermato invece la sua scelta, con ogni sforzo sostenendo che l’apertura di questi uffici nel turno pomeridiano non è suffragata da un afflusso di clientela sufficiente a sostenerne i costi di gestione. Pertanto solo in una logica di risparmio ed ottimizzazione delle risorse».
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