Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 04 Agosto 2014
L’ospedale abbatte le barriere
Ora si parla la lingua dei segni
Per i sordi c’è un’opportunità in più per vedere abbattute le barriere comunicative: l’ospedale Papa Giovanni XXIII con un progetto attivato per la prima volta in Italia, ha effettuato un corso di lingua dei segni (Lis) per operatori sanitari e amministrativi della struttura.
Per i sordi c’è un’opportunità in più per vedere abbattute le barriere comunicative: l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, infatti, con un progetto attivato per la prima volta in Italia, ha effettuato un corso di lingua dei segni (Lis) per operatori sanitari e amministrativi della struttura.
«È nato tutto da un incontro con i responsabili dell’Ente nazionale Sordi di Bergamo (Ens) – spiega Laura Chiappa, direttore sanitario del Papa Giovanni – . Come con le altre associazioni di disabili, l’ospedale cerca di dialogare per capire i bisogni di questi utenti. E per i sordi ci siamo resi conto che serviva qualcosa di speciale: andavano abbattute le barriere di comunicazione».
Perché, come spiega Stefano Zanoletti, presidente provinciale Ens di Bergamo «la sordità è un tipo di disabilità che ha bisogno di essere condivisa. Ci si rifletta: se io non parlo la stessa lingua di chi non mi può sentire non potrò mai spiegarmi, né essere compreso».
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