L’operaio massacrato a Verdellino
Col killer aveva un appuntamento
Si chiamava Malaj Shkelzim, aveva 38 anni e abitava a pochi passi dal luogo dove è stato trovato cadavere. È quant o i carabinieri della compagnia di Treviglio hanno scoperto sul conto dell’uomo trovato morto domenica mattina nei campi a Verdellino, massacrato di botte da ignoti malviventi.
Si chiamava Malaj Shkelzim, aveva 38 anni e abitava a pochi passi dal luogo dove è stato trovato cadavere. È quant o i carabinieri della compagnia di Treviglio hanno scoperto sul conto dell’uomo trovato morto domenica mattina nei campi a Verdellino, massacrato di botte da ignoti malviventi.
Aveva solo un vecchio precedente per furto, risalente a più di dieci anni fa. Per il resto, mai nessun problema con la giustizia. Inoltre, nella Bergamasca era arrivato da poco, con moglie e figli: da agosto stava in un condominio a Verdellino, prima abitava a Molfetta, in provincia di Bari. Lavorava come operaio edile per una ditta di connazionali, con base nel Milanese.
Gli inquirenti stanno cercando di far luce sulla sua morte e avrebbero già scoperto un dettaglio importante: Malaj Shkelzim era uscito di casa molto presto, fra le 6 e le 7, la mattina del delitto, pare a seguito di una telefonata. È dunque verosimile pensare che si fosse dato appuntamento con qualcuno, probabilmente la stessa persona (o le stesse persone) che poi lo ha ucciso senza alcuna pietà.
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