L’omicidio di Cologno, una lite degenerata
Le donne che sono accorse: puro terrore

È Ibrahim Basam, siriano di 51 anni, l’uomo ucciso a Cologno al Serio. Sotto choc le donne che hanno tentato di soccorrerlo.

Noto alle forze dell’ordine e senza fissa dimora, disoccupato, celibe e senza figli. Nessun parente per ora ha effettuato il riconoscimento: pare che in Italia l’uomo avesse dei fratelli che non sono ancora stati rintracciati. In tasca aveva una notifica dei carabinieri per un arresto a Seriate del 14 maggio scorso. Viveva lì vicino, con una famiglia di giostrai.

Essendo schedato, la sua identità sarà accertata attraverso le impronte digitali. Gli elementi trovati dagli inquirenti, però, fanno pensare che si tratti proprio di lui. L’arma del delitto non è ancora stata ritrovata, così come l’autore. Probabilmente è stata una lite che è degenerata.

«Gridava come un disperato: “Aiuto! Abbiate pietà! Aiutatemi!”. E quando lo abbiamo raggiunto lo abbiamo trovato seduto a terra che era una maschera di sangue e non parlava più. È stato terribile». Hanno ancora il terrore negli occhi le due donne di Cologno che hanno assistito – sia pure a distanza di qualche decina di metri – all’omicidio del 51enne e hanno cercato di soccorrerlo negli ultimi istanti della sua vita, chiamando poi il 112.

Erano appena scese dall’auto quando abbiamo sentito quelle grida di aiuto, in un italiano un po’ incerto: si sono precipitate, na non hanno potuto fare nulla.

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