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(Foto di DANIEL DAL ZENNARO)
Doveva essere pronto per settembre, ma il testo dell’inno lombardo che Mogol ha preparato non è piaciuto al presidente della Regione, Roberto Maroni, che glielo aveva chiesto questa estate. È stato lo stesso Maroni a spiegarlo.
Doveva essere pronto per settembre, ma il testo dell’inno lombardo che Mogol ha preparato non è piaciuto al presidente della Regione, Roberto Maroni, che glielo aveva chiesto questa estate. È stato lo stesso Maroni, conversando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio regionale al Pirellone, a spiegarlo.
«Me lo ha mandato ma lo voglio più inno», ha detto Maroni,
e «glielo ho rimandato con alcuni suggerimenti», confidando
che Mogol capirà.
«Parlare di bocciatura del testo dell’inno della Lombardia scritto da Mogol è una forzatura»: lo afferma in una nota Isabella Votino, portavoce del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
«Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se l’inno fosse pronto - precisa la nota - il presidente ha spiegato che ancora non lo è, e che lui stesso ha sentito Mogol per suggerirgli alcuni spunti. Parlare di “bocciatura del testo” perciò è una forzatura di cui il presidente Maroni si rammarica».
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