Lo sceicco del Qatar
stregato da Malpaga

Uno sceicco alla corte del Colleoni. Immagine suggestiva che supera la barriera del tempo, ma che si è in effetti materializzata qualche giorno fa, nella dimora di colui che è stato il più grande capitano di ventura della Serenissima.

A Malpaga, dopo una lunga ricognizione culminata con la visita al presidente Maroni, si è infatti materializzata la presenza dello sceicco del Qatar, Nasser Bin Abdulrahman Al Thani, giunto in Lombardia per capire le potenzialità del territorio e le possibili sinergie col suo Paese alla vigilia dell’Expo. E se innanzitutto la visita era incentrata su incontri istituzionali, lo sceicco ha poi deciso di estendere il suo raggio d’azione incontrando molte realtà industriali lombarde: non a caso per due giorni ha soggiornato nella quiete della Cantalupa da Vittorio a Brusaporto e tra i primi incontri in agenda c’è stato quello con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Di questa visita, delle sue possibili ripercussioni economiche sul fronte industriale, con l’ipotesi di rafforzare i rapporti tra lo stato arabo e la Lombardia, con la creazione di un pool di aziende con prospettive di internazionalizzazione da inviare a breve a Doha, si è parlato ampiamente sui molti media nei giorni scorsi. Meno conosciuto invece, un altro aspetto della visita: l’esponente della famiglia reale ha infatti voluto conoscere da vicino una delle realtà bergamasche che in un solo sito concentrano un gran numero di eccellenze ed attrattività, sia dal punto di vista storico-culturale, ma anche turistico, agroalimentare e soprattutto ecosostenibile: il castello di Malpaga.

Qui Al Thani, accolto dalla famiglia Cividini, proprietaria della società che sovraintende le attività del castello che fu dimora del Colleoni, ha visitato il sito, che in quelle ore è diventato anche teatro di numerosi incontri tra lo sceicco e gli imprenditori locali.

«Siamo stati onorati della visita di Al Thani - spiega il presidente Paolo Cividini -: questo incontro, come altri precedenti che hanno portato qui autorevoli delegazioni straniere, rafforza quella che da qualche anno è la nuova mission di Malpaga: non più solo sito storico di grande suggestione, ma anche punto d’incontro legato alla biosostenibilità. Per questo abbiamo creato un polo che produce energia pulita a km zero grazie a una centrale a biogas e a un impianto a biomasse che rendono il borgo autonomo in termini di elettricità e fornitura d’acqua calda. Senza contare l’agricoltura innovativa messa in campo, sperimentando nuovi ibridi di mais». Tutto questo non è sfuggito al sultano: «Ci auguriamo possano esserci occasioni importanti legate all’Expo e soprattutto al Fuori Expo, che possano coinvolgere Malpaga come punto di forza dell’offerta bergamasca».

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