L’Italia è di chi lotta per un futuro migliore
Una 16enne scrive: «Di chi si fida di lei»

È una giovane bergamasca ad aver mandato queste parole. Una lettera arrivata alla nostra redazione da Elena Vedovello, 16 anni residente in città, che ci fa piacere condividere con voi. Per riflettere, senza rancori ma con la speranza che l’Italia sia sempre «di chi lotta per un futuro migliore».

«L’Italia è di tutti.Di chi ci è nato, di chi ci è passato, di chi torna ogni anno come un amico fedele, di chi se ne è innamorato, di chi un giorno è scappato, di chi non ci è mai voluto venire».

«L’Italia è di chi la vuole, di chi l’ammira da lontano, di chi la vede dal finestrino di un aereo, di chi la sogna quando è distante chilometri e di chi ha le sue fotografie appese all’armadio».

«L’Italia è di chi la critica, di chi la odia, di chi ne è rimasto deluso, di chi vorrebbe cambiarne la storia, di chi vorrebbe scappare e di chi non ci crede più».

«L’Italia è dei suoi studenti, di chi cerca di capirla, di chi ormai ne è stanco... è delle sue famiglie, dei suoi atleti, dei suoi artisti, dei suoi funzionari, dei suoi lavoratori, dei suoi ricercatori, dei suoi turisti, dei suoi disoccupati, dei suoi politici, dei suoi nuovi nati, di chi se n’è andato sbuffando e di chi non la vorrebbe mai lasciare».

«Ma in questo momento l’Italia è anche e soprattutto di chi la raggiunge dal mare, dopo notti di tempeste, dopo aver scalato montagne, dopo aver buttato giù i muri, dopo aver visto i propri amici morire, dopo aver sputato sangue per vederla».

«L’Italia è di chi lotta per un futuro migliore, di chi scappa dalla guerra, dalla violenza, dal passato, dalle persecuzioni, dalla fame, dalla disoccupazione».

«L’Italia è di chi arriva in un porto di notte, dopo ore d’inferno su una piccola barca, troppo piccola. L’Italia è di chi la vede come un sogno, come un paese delle meraviglie, come la prima tappa di un lungo percorso, come la fine delle sofferenze, come l’inizio di nuove».

«L’Italia è di chi si fida di lei, di chi la trova come un porto, di chi viene accolto da tutte quelle persone che lo sanno già che l’Italia, l’Italia... è di tutti!».

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