Quello dei tempi d’attesa per una visita specialistica o un esame diagnostico resta un tema sempre più difficile da affrontare con semplicità e chiarezza, complici le procedure via via più sofisticate introdotte per cercare di dirimere l’annosa questione dei tempi, comunque troppo lunghi. Per l’utente resta tutto un grande rompicapo, soprattutto se vuole orientarsi cercando di sapere dove i tempi di attesa per la prestazione sono più bassi. Sul suo sito Internet (www.asl.bergamo.it, alla voce «Servizi on line» - «Prestazioni e tempi di attesa»), l’Asl ospita i tempi dei centri erogatori accreditati con il Servizio sanitario. Purtroppo però si tratta di dati autocertificati da chi fornisce le prestazioni, dati che - spesso - non corrispondono ai veri tempi d’attesa comunicati al cittadino qualora si rivolgesse a questo o a quell’ospedale, convinto di dover aspettare poco.Un esempio per tutti quello segnalato da Federconsumatori, che il 7 novembre ha svolto una piccola ricerca in tal senso. «Per prenotare una visita oculistica - scrive Federconsumatori - abbiamo confrontato se quanto dichiarato come tempo reale d’attesa era uguale, o almeno simile, a quello che si otteneva telefonando ai centri di prenotazione. Mentre 16 strutture dichiarano che i loro tempi d’attesa sono inferiori ai 25 giorni (limiti massimi previsti dalla Regione), soltanto in 6 casi (sui 22 testati) le liste vi rientrano effettivamente. Se si osservano i dati nei particolari si evidenzia che per ottenere una visita oculistica in strutture pubbliche e/o accreditate i tempi sono notevoli, sino a raggiungere i 208 giorni d’attesa al Poliambulatorio di Dalmine (Azienda ospedaliera di Treviglio). Agli Ospedali Riuniti occorre attendere 86 giorni; 145 servono se si vuole andare alla casa di cura Palazzolo; l’ospedale di Sarnico (Azienda ospedaliera di Seriate) non accetta più prenotazioni essendo impegnato già sino a fine anno; 148 giorni d’attesa ci vogliono per farsi visitare al Poliambulatorio di Ponte San Pietro (Azienda ospedaliera di Treviglio). Con un particolare interessante: se si vuole fare una visita oculistica in regime privatistico i tempi d’attesa si azzerano ovunque».La ricerca di Federconsumatori rende l’idea (perché gli stessi risultati si otterrebbero pure per altre visite o esami), anche se il tipo di prestazione scelta - la visita oculistica - è fuorviante per questo tipo di ragionamento, perché inserita - ormai da oltre un anno - in un’altra «lista». Per sei prestazioni particolari - per le quali i tempi di attesa in Lombardia andavano oltre il tollerabile - la Regione ha infatti introdotto i «tempi di attesa specifici per classi di priorità», basate cioè sulle necessità cliniche di ciascun paziente. Ne «beneficiano» - o ne dovrebbero beneficiare - la visita oculistica, la visita cardiologica, la Tac alla colonna vertebrale, la Risonanza magnetica nucleare (Rmn) all’encefalo, l’ecografia all’addome superiore, e l’ecocolordoppler dei tronchi sovra ortici.Il criterio con cui sono state individuate queste classi è che i casi clinici che necessitano di una valutazione tempestiva (ma non richiedono una valutazione urgente in Pronto soccorso) vanno eseguiti con priorità e hanno la precedenza nei limiti del possibile. La data in cui effettuare la visita o la prestazione diagnostica è assegnata secondo le condizioni cliniche del paziente e non secondo l’ordine di presentazione al centro prenotazione. In base a tutto ciò le sei prestazioni elencate prevedono tre classi di priorità differenti.Classe «A»: procedura sollecita, quando cioè c’è necessità di prestazioni la cui tempestiva esecuzione può condizionare la prognosi a breve del soggetto o influenzare marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. La prestazione va eseguita entro 3 giorni. Classe «B»: procedura di prima diagnosi o per un aggravamento di un quadro clinico già noto. Indica cioè prestazioni la cui tempestiva esecuzione non sembra condizionare in un arco di tempo molto breve la prognosi a breve del paziente. La prestazione va erogata nel tempo obiettivo regionale, o comunque non oltre 30 giorni per le visite e 60 giorni per le prestazioni strumentali.Classe «C»: controllo, per prestazioni programmabili in un più ampio arco di tempo, in quanto non sembrano influenzare la prognosi, il dolore, la disfunzione, la disabilità (follow up, screening, diagnosi già formulata per cui è necessario un ulteriore approfondimento). Le prestazioni che rientrano nella classe «C» sono inserite in una lista d’attesa specifica i cui tempi sono indipendenti dalla normale lista d’attesa. Il medico prescrittore è tenuto a indicare la classe di priorità sulla ricetta, pena l’automatico inserimento nella classe C. Che poi tutto funzioni è un altro paio di maniche.(21/11/2006)
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