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Cronaca / Bergamo Città
Martedì 07 Luglio 2015
Liscia o gassata? L’acqua alla spina piace
Spopolano le casette: ora sono 1.300
In soli 5 anni il numero di casette dell’acqua sparse in tutta Italia è più che sestuplicato: erano 213 nel maggio 2010, oggi se ne contano oltre 1.300 a cui si aggiungeranno le 22 che dissetano i visitatori di Expo (quasi 900 mila litri di acqua microfiltrata erogata dopo la fine della manifestazione). Boom anche nella Bergamasca.
I chioschi d’acqua piacciono, secondo una ricerca Cra (Customized Research & Analysis) commissionata da «Aqua Italia», l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, anche quando occorre pagare. Ma il costo è davvero irrisorio: in media 5 centesimi al litro per l’acqua refrigerata e/o gasata, contro i 25 centesimi al litro (in media) per la cugina in bottiglia.
Così, la propensione ad usare le casette è in crescita: le ama il 42,5% degli italiani (percentuale di coloro che dichiara di usare o voler utilizzare il servizio) e si sale a quasi il 50% nella fascia 18-24 anni, a dimostrazione che le casette dell’acqua sono ancora più apprezzate dai giovani forse anche per la più elevata sensibilità al rispetto dell’ambiente.
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Infatti, valutando il prelievo annuo di 300.000 litri da un chiosco si ottengono consistenti risparmi: 200.000 bottiglie PET da 1,5 litri in meno; 60.000 kg di PET in meno (30 grammi a bottiglia); 1.380 kg di CO2 risparmiati per la produzione di PET; 7.800 kg di CO2 in meno per il trasporto (stimando una media di 350 km).
In Lombardia è più diffusa la consapevolezza dell’esistenza di questo servizio: il 52% degli intervistati dichiara di vivere in un comune dov’è presente un Chiosco dell’Acqua e il 40,7% usa o userebbe il servizio se il comune lo mettesse a disposizione. Fanalino di coda le regioni del sud Sicilia-Calabria-Basilicata, dove solo il 6,7% degli intervistati dice di vivere in un comune dove c’è un Chiosco Acqua, ma ben il 44,8% ne farebbe uso, qualora il comune di residenza lo installasse. La ricerca evidenzia che l’utilizzo o il desiderio di utilizzo delle installazioni è maggiore tra gli abitanti di piccoli comuni (53,1%); la percentuale scende in modo inversamente proporzionale alla dimensione del comune, fino al 35,4% tra i cittadini di comuni sopra i 100.000 abitanti.
«Aqua Italia» da molti anni promuove il consumo di acqua del rubinetto e la tutelare della salute degli utilizzatori finali. Ha infatti promosso e stilato un Manuale di Corretta Prassi Igienica per la distribuzione di acqua affinata, refrigerata e/o gasata da unità distributive, (validato dal ministero della Salute nel luglio 2014) con lo scopo di dare agli addetti ai lavori uno strumento informativo, finalizzato a fornire, indicazioni e criteri generali per svolgere al meglio il proprio operato nell’ambito dei chioschi dell’Acqua pubblici.
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