L’incontro di Bossetti con i genitori
«Convinto d’essere figlio di Giovanni»

Il legale: «Una famiglia unita che crede nella sua innocenza». Il cappellano del carcere, don Fausto Resmini: «Ogni giorno preghiamo insieme, è un momento richiesto da lui, e in prossimità della domenica leggiamo il Vangelo perché non può venire alla Messa».

Massimo Bossetti ««sostiene di essere il figlio di Giovanni, è convinto». Lo dicono i suoi legali Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, che lo hanno incontrato dopo il colloquio con i genitori nella mattinata di sabato 2 agosto.

Figlio di quel Giovanni Bossetti che secondo il dna è solo il padre anagrafico dell’uomo in carcere accusato dell’omicidio di Yara: quello vero sarebbe, per la scienza, Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno. «Finora abbiamo fatto un atto di fede sulle attività svolte dalla Procura. Faremo a nostra volta le nostre indagini e poi verificheremo quali sono le risultanze»,. spiegano i legali.

Dall’incontro con mamma Ester Arzuffi, papà Giovanni e la sorella gemella Laura esce «una famiglia che crede nell’innocenza di Massimo Bossetti» conferma il legale di famiglia, Benedetto Bonomo. Che scorta in macchina la famiglia fuori dalla struttura di via Gleno, dove da quasi 50 giorni il carpentiere è chiuso in isolamento, con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio.

Cinquanta giorni nei quali Bossetti cerca sollievo nella fede. Lo conferma il cappellano del carcere don Fausto Resmini: «Ogni giorno preghiamo insieme, è un momento richiesto da lui, e in prossimità della domenica leggiamo il Vangelo perché non può venire alla Messa». E ha aggiunto: «Il mio è un ruolo di ascolto, perché non si senta sepolto vivo, per spezzare la solitudine del carcere e dell’isolamento».

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