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(Foto di Colleoni Foto)
Era atteso per oggi in Procura l’interrogatorio del capostazione di Ambivere indagato per il tragico schianto treno-ambulanza al passaggio a livello di Pontida. Il confronto con il pm Maria Cristina Rota, che coordina l’inchiesta, è però saltato.
Era atteso per oggi in Procura l’interrogatorio di Aurelio Carminati, il capostazione di Ambivere indagato per il tragico schianto treno-ambulanza al passaggio a livello di Pontida. Il confronto con il pm Maria Cristina Rota, che coordina l’inchiesta, è però saltato, o quantomeno rinviato a data da destinarsi.
Stando a indiscrezioni, il ferroviere per ora avrebbe scelto la linea del silenzio, in attesa di chiarire meglio, con l’aiuto dei suoi legali, la sua posizione. L’ipotesi di reato nei confronti di Carminati è disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo, per la morte di Umberto e Claudio Pavesi, padre e figlio, che si trovavano sull’ambulanza travolta dal convoglio.
La sbarra del passaggio a livello – che era rimasta abbassata a lungo – risulterebbe essere stata sbloccata manualmente, purtroppo poco prima dell’arrivo del treno Bergamo-Lecco, con l’azionamento di un meccanismo che si trova alla stazione di Ambivere. Di turno, quella mattina alla stazione, c’era Aurelio Carminati: è per questo che il suo nome è finito nel registro degli indagati.
È invece uscito dal coma l’autista dell’ambulanza travolta dal treno. Rosario Drago è sveglio e sta meglio. I medici, tuttavia, non sciolgono la prognosi, ma il peggio sembra passato.
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