Cronaca / Bergamo Città
Martedì 25 Marzo 2014
Liceo musicale, è battaglia
Negata la seconda sezione
Danno battaglia per la seconda sezione di liceo musicale al Secco Suardo i genitori dei ragazzi idonei ma non accettati per insufficienza dei posti disponibili. Al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis è stata inviata una lettera.
Danno battaglia per la seconda sezione di liceo musicale al Secco Suardo i genitori dei ragazzi idonei ma non accettati per insufficienza dei posti disponibili. Al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis è stata inviata una lettera, firmata da tutti, dove i genitori, considerato che i figli hanno superato la prova di ammissione, che provengono da scuole medie a indirizzo musicale o da insegnamento di anni, «avendo considerato costituzionalmente garantito il diritto allo studio tenuto conto di doti e capacità» chiedono l’istituzione della seconda sezione e di essere ricevuti dal direttore generale per spiegare la situazione.
La rabbia dei genitori è più che giustificata: su 57 candidati all prova di ammissione, 52 sono stati giudicati idonei dalla commissione istituita per legge in collaborazione con i docenti del Conservatorio cittadino. Ma soltanto 25 sono stati ammessi, L’apertura della seconda sezione era stata data per quasi certa nel corso degli open day. Purtroppo, la circolare 28 del 10 gennaio 2014 relativa alle iscrizioni, ha stabilito che il ministero autorizzava lo stesso numero di sezioni dell’anno scolastico precedente. «Già istituite e funzionanti» con particolare riferimento alle classi prime. Dunque, a Bergamo una sezione era e una sezione resta.
«Abbiamo intenzione di mobilitare tutti i parlamentari bergamaschi per arrivare al ministro Giannini –-dicono le mamme -. E ringraziamo la Cisl Scuola che ha preso a cuore il problema». Fra gli «effetti collaterali» della non ammissione i genitori segnalano anche le difficoltà del riorientamento dato che in molti casi gli istituti indicati come seconda scelta sono al completo e i ragazzi finirebbero in scuole poco motivanti o logisticamente scomode.
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