Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 08 Gennaio 2014
Liberalizzazione della cannabis:
I partiti sono divisi, anche la Lega
Sel e una parte del Pd aprono alla Cannabis Libera, la Lega si divide ma gran parte del mondo politico vede come il fumo negli occhi l’ipotesi di una liberalizzazione. L’idea, partita dal leghista Fava, è stata bocciata proprio dai vertici del Carroccio, Belotti compreso.
Sel e una parte del Pd aprono alla Cannabis Libera, la Lega si divide ma gran parte del mondo politico vede come il fumo negli occhi l’ipotesi di una liberalizzazione. L’idea, partita dall’assessore leghista lombardo Gianni Fava, è stata immediatamente bocciata proprio dai vertici del Carroccio, (Matteo Salvini, Roberto Maroni e anche Daniele elotti: «È il primo passo verso la coca»), mentre il capogruppo della Lega in Lombardia, Massimiliano Romeo si è precipitato ad arginare la sortita di Fava (una «posizione personale»).
Per contro ha esultato la sinistra che con Nichi Vendola, leader di Sel, ha fatto presente come il proibizionismo rappresenti «la manna dal cielo per i narcotrafficanti», bollando la Fini-Giovanardi come «una legge sbagliata e feroce». Cauto Matteo Renzi per il quale sarebbe bene intanto cominciare a ristabilire la «distinzione tra droghe pesanti e leggere» rivedendo la Fini-Giovanardi su cui la Lega - ha sottolineato - ha manifestato la sua «schizofrenia passando dal proibizionismo totale alla liberalizzazione».
E mentre Forza Italia con Maurizio Gasparri ha definito «folle» l’idea di una liberalizzazione delle droghe leggere, il senatore Pd Luigi Manconi ha subito messo in moto la macchina legislativa presentando a palazzo Madama un ddl che faccia da volano alla depenalizzazione. Il suo ddl prevede la non punibilità della coltivazione per uso personale di marijuana e della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della cannabis finalizzata all’immediato «consumo personale» e «il ripristino della distinzione del trattamento sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti, con una riduzione delle pene per le prime, fino alla completa cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis».
Un tema «sensibile», quello della liberalizzazione della droga, su cui il Pd si muove comunque con circospezione. Dopo la mossa di Manconi, la deputata Pd Donata Lenzi, capogruppo nella commissione Affari sociali ha rivendicato alla Camera il compito di occuparsi della materia. «Indubbiamente - ha osservato la parlamentare - occorre affrontare in modo serio anche il tema di una legislazione che consenta di superare l’assurda criminalizzazione dell’uso della cannabis che fino ad oggi, oltre a contribuire al drammatico sovraffollamento delle carceri, ha addirittura favorito la diffusione delle droghe pesanti».
E mentre Paolo Ferrero (Prc) ha plaudito all’apertura del dibattito favorito dal Carroccio, il nuovo centrodestra si è scagliato contro. «Case chiuse, droghe aperte...ma dove stiamo andando?», si è chiesto il consigliere lombardo dell’Ncd, Stefano Carugo (presidente della commissione Affari Istituzionali del Pirellone), sulle proposte di area leghista in materia di regolamentazione della prostituzione e di legalizzazione della cannabis.
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