«Tra meno di due mesi Brebemi aprirà una nuova via di comunicazione nelle desolate terre dell’Est di Lombardia: l’autostrada Milano - Brescia si duplica e, per raggiungere la Leonessa, i milanesi disporranno non più di quattro, bensì di ben sette corsie autostradali. In tempi di scelte strategiche da affrontare con risorse limitate, pare che veramente non si potesse fare a meno di questa strada che ha giustificato il sacrificio di oltre 300 ettari dei suoli agricoli più fertili della Pianura Padana» commenta Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia.
«Ma quello che presto gli automobilisti scopriranno sarà anche la sorpresa delle tariffe: la Brebemi infatti avrà un pedaggio doppio di quello richiesto dalla vecchia ma confortevole A4. E presto sapremo se le previsioni di traffico su cui è stato impostato il progetto BreBeMi sono credibili, e quindi se ci saranno i 60.000 veicoli al giorno diretti a Milano ».
«Ma c’è da augurarsi che quelle previsioni non si realizzino, perchè diversamente per la periferia milanese e per l’hinterland tra Pioltello e Segrate inizierà un lunghissimo calvario di smog e congestione, visto che l’opera di raccordo di Brebemi con la tangenziale est è ferma da anni e non si sa se e quando mai verrà ultimata, dal momento che Serravalle è indebitata e non ha i soldi per riaprire quel cantiere. La Lombardia che accoglierà i visitatori di Expo avrebbe dovuto fornire mezzi pubblici moderni ed efficienti, invece li accoglierà con cantieri autostradali sparsi a casaccio nella campagna e con imbuti di traffico nei nodi metropolitani».
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