Bus lombardi, la Lega chiede le guardie
Bergamo fa scuola: «Attivi e in regola»

Presentato al Pirellone, il progetto di legge del Carroccio relativo alla sicurezza sui trasporti pubblici in Lombardia. Nel frattempo Bergamo fa scuola con i servizi attivi e autorizzati sui mezzi.

Presenti alla conferenza il capogruppo del Carroccio, Massimiliano Romeo e il consigliere regionale Fabio Rolfi, primo firmatario del testo. «Con questo progetto di legge – spiega Rolfi – diamo la possibilità alle guardie giurate di controllare non solo i titoli di viaggio ma anche i documenti di identità dei passeggeri. Avremo persone armate a bordo mezzo che potranno verificare biglietti e generalità e credo che questo potrà rappresentare un valido deterrente per tutti i malintenzionati».

«La normativa prevede inoltre – prosegue Rolfi – l’obbligo per le società di trasporto regionale e locale di installare sistemi di videosorveglianza, allo scopo di prevenire atti delittuosi, episodi di criminalità e attività illecite. L’obbligo di installazione della videosorveglianza è riservato ai mezzi pubblici di linea immatricolati a partire dal 2010. Dovranno infine essere istituiti corsi di formazione per il personale che svolge attività di controllo al fine di essere messo nelle condizioni migliori per affrontare le situazioni di emergenza. Si tratta di una legge concreta che si rende necessaria a seguito dei numerosi episodi di ingiustificata violenza, in particolare da parte di extracomunitari, ai danni di utenti, controllori e autisti dei mezzi pubblici».

Nelle foto qui sopra si vedono alcune guardie all’opera sui mezzi pubblici di Bergamo: nella Bergamasca, infatti, Sab, Tbso e Locatelli hanno deciso di investire già sui servizi di vigilanza. La normativa che regolamenta i servizi di vigilanza sui mezzi pubblici è disciplinata da un Decreto del ministero dell’Interno dal 2010. A evidenziarlo è la Civis Spa, che spiega: «Gli istituti di vigilanza come la Civis Spa operano regolarmente, in quanto autorizzati allo svolgimento di tali attività dalle Prefetture e Questure di competenza come previsto dal Decreto ministeriale».

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