Se è vero che da ieri la diocesi di Fidenza (ma anche quella di Bergamo) può accogliere con gioia la notizia del suo nuovo vescovo, è anche vero che da ieri il mondo del turismo italiano rischia di perdere un interlocutore attento che ha dimostrato di saper comprendere -interpretando con la sua voce quella della Chiesa italiana- il significato delle forme attuali di questa particolare “mobilità” nel solco delle diverse pratiche del pellegrinaggio. E tuttavia, anche a questo mondo che l’ha visto protagonista per lunghi anni, quale guida tenace dell’ufficio per la pastorale del turismo della Conferenza Episcopale Italiana (che tra le sue competenze annovera anche la pastorale dello sport e del tempo libero), monsignor Carlo Mazza ha appena fatto un dono prezioso al quale potranno fare riferimento quanti guardano, a diverso titolo, agli orizzonti dei luoghi dello Spirito o dell’Infinito- paradigmi e riferimenti di senso, compresi quelli cristallizzati dietro i cosiddetti beni culturali ecclesiastici. Questo dono è un volume, da pochi giorni in libreria : Turismo religioso. Un approccio storico-culturale (Edizioni Dehoniane di Bologna, pp. 187, euro 17). Un vero e proprio manuale utile a rintracciare le soluzioni di continuità riflessa che dall’ homo religiosus o dall’ homo viator arrivano al “moderno pellegrino”o al “turista religioso” -tra spinte d’ordine psicologico o d’intelligenza estetica della realtà, tra esigenze interiori o rivendicazioni di appartenenza e identità, di socializzazione o consolazione. Dopo aver esaminato la dimensione spirituale del pellegrinaggio nella vita cristiana nel precedente volume Santa è la via (pure edito dalle EDB e giunto alla seconda edizione), l’autore affronta questa volte le molteplici dinamiche difficilmente palesate da una realtà che fa parlare soprattutto per dati economici, statistici, e politiche dei tour operator. Tuttavia, come sostiene in queste pagine Mazza, c’è un turismo religioso tutto a servizio dell’uomo: che non si presenta come mera variante dentro il marketing delle offerte per vacanzieri e che ha bisogno di approcci particolari nelle diverse applicazioni pratiche che coinvolgono non solo mete e luoghi di eccellenza, ma anche l’intero sistema dell’organizzazione del turismo religioso (con le sue associazioni, i suoi organismi, i vari gestori dei servizi di accoglienza e ospitalità). Un turismo, ancora, che deve sempre trovare mentalità progettuali attente alla qualità culturale e alle sue declinazioni più trasversali, ma anche strategie in grado di accompagnare almeno un passaggio inderogabile: quello che aiuti i fruitori ad essere non più o non solo “passivi consumatori di emozioni religiose” , ma “testimoni attivi e consapevoli testimoni di una verità rivelata, accolta, ammirata”. Sin qui l’ultimo volume del neovescovo bergamsco, frutto anche di tante lezioni tenute come docente all’Università degli studi di Milano Bicocca nel corso di laurea in scienza del turismo (in precedenza è stato anche docente alla Pontificia Università Lateranense in teologia e spiritualità del Pellegrinaggio). Ma tra i libri di mons. Mazza non ci sono state sino ad oggi solo ricerche legate al suo incarico . Qualcuno ricorderà ad esempio la sua riflessione spirituale dello scorso anno sulla Prima lettera di Pietro, il testo neotestamentario -dal taglio al contempo dottrinale e pastorale- che ha ritmato il cammino della Chiesa italiana verso il Convegno di Verona incentrato sul tema della speranza.Nato come corso di esercizi spirituali, intitolato Per una speranza viva ( Edizioni Dehoniane Bologna, pp. 160 , € 13,50), quest’altro volume di Mazza offre una lettura originale della prima lettera petrina scandendo –in un continuum progressivo- nuclei tematici (la fede la salvezza, la santità, la Chiesa, la libertà, la Parola, , l’etica, le relazioni, la speranza, la grazia, il peccato, la responsabilità, la sofferenza, eccetera) che costituiscono di fatto i diversi “fronti” sui quali cattolici - italiani e non- sono chiamati a testimoniare, con uno stile credibile di vita, Cristo Risorto come la novità capace di rispondere alle attese più forti degli uomini , nonostante i mutati scenari sociali e culturali ,le conflittualità ideologiche ,il generale disorientamento causato dal dominante “sentimento di fluidità” , cifra del nostro tempo. A proposito di questo volume, monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Cei ha scritto di un sussidio assai utile “sapientemente intessuto dalla competenza e dell’esperienza di mons. Carlo Mazza”, uno strumento che congiunge insieme “sicuri riferimenti esegetici a sviluppi spirituali, a loro volta nutriti da richiami alla tradizione ecclesiale, al magistero ecclesiale contemporaneo, a sicuri autori di dottrina spirituale”. Parole impegnative alle quali monsignor Carlo Mazza dovrà ora dare robustezza nella diocesi di san Donnino , la stessa che vide alla sua guida per sei anni il futuro vescovo di Bergamo Gaetano Camillo Guindani . Marco Roncalli(01/10/2007)
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