Cronaca / Bergamo Città
Martedì 30 Giugno 2015
Le Province abolite? No, rieccole
Riforma autonomie approvata in Regione
Nessun addio per le Province lombarde. Continueranno ad esercitare le funzioni attuali ad esclusione delle competenze in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca, che saranno trasferite alla Regione.
Solo la Città metropolitana di Milano e la Provincia di Sondrio continueranno a mantenere tali competenze e la Provincia di Sondrio sperimenterà forme speciali di autonomia espressamente riconosciute nella legge approvata martedì in Consiglio regionale con 43 voti favorevoli, 21 astenuti e 9 voti contrari.
«Oggi abbiamo approvato un provvedimento che va nella direzione di rendere ancora più efficiente il percorso degli Enti a cui compete la gestione del territorio –ha affermato il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo–. È stato fatto un lavoro attento e scrupoloso anche per quanto riguarda la salvaguardia delle specificità, come nel caso del territorio di Sondrio. Si tratta di un provvedimento che rende concreti gli effetti della normativa nazionale vigente, che sarà poi modificata ulteriormente con l’approvazione della riforma costituzionale».
AUTONOMIA SPECIALE PROVINCIA SONDRIO
La Provincia di Sondrio manterrà le competenze in materia di concessione e autorizzazione per le grandi derivazioni ad uso idroelettrico. Le sono inoltre riconosciute le funzioni di approvazione del piano provinciale cave e la gestione di specifici interventi per implementare la filiera bosco-legno e per la gestione degli impianti di risalita. Alla Provincia di Sondrio verrà inoltre riconosciuta la compartecipazione agli introiti derivanti da imposte e tasse riscosse, in particolare per quanto riguarda il bollo auto.
LE RISORSE STANZIATE
Per assicurare il corretto funzionamento e l’erogazione dei servizi previsti nella riforma approvata oggi in attuazione della legge Delrio, Regione Lombardia assicurerà ogni anno alle Province e alla Città metropolitana di Milano risorse pari a 195 milioni di euro, alle quali per il solo 2015 saranno aggiunti altri 10 milioni di euro finalizzati a garantire il trasporto dei disabili. «Regione Lombardia assicura così per quest’anno con risorse proprie il servizio di trasporto dei disabili –ha spiegato l’assessore all’Economia Massimo Garavaglia- la cui competenza è però statale e alla quale dal prossimo anno dovrà in ogni caso provvedere lo Stato». Via libera anche a un emendamento dello stesso assessore Garavaglia con il quale la Regione rilascia una garanzia di 20 milioni di euro (che si aggiungono ai 18 già garantiti in precedenza) per consentire la continuità aziendale di Asam.
LE POSIZIONI DEI GRUPPI CONSILIARI
Soddisfatto il relatore Stefano Carugo (NCD): «Diamo attuazione alla legge Delrio con alcune
novità tipiche lombarde che riguardano nello specifico il ruolo della provincia di Sondrio. Se la sperimentazione andrà bene abbiamo in programma di procedere nella stessa direzione anche con altre aree montane».
Nei vari interventi dei rappresentanti dei gruppi di maggioranza e in particolare di Massimiliano Romeo (Lega Nord), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), Claudio Pedrazzini (FI), Luca Del Gobbo (NCD) e Riccardo De Corato (FdI), è stato evidenziato come «con questa legge viene garantita e fatta salva la funzione degli Enti locali assicurando ai territori continuità nei servizi, grazie anche al reperimento delle risorse necessarie. Una scelta –è stato sottolineato- che va in direzione opposta a quelle fatte dal Governo Renzi sia sotto il profilo finanziario che normativo, e che in Lombardia dà fiducia ai territori e all’autogoverno».
Contrari gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, secondo i quali «le province andavano abolite: invece la legge approvata non solo le tiene in vita, ma in taluni casi, come Sondrio, attribuisce loro addirittura maggiore autonomia».
«Luci ed ombre ci hanno portato a un voto di astensione –ha commentato Roberto Bruni (Patto Civico)- e se rispetto al testo portato in Commissione il provvedimento ha subito alcuni miglioramenti, registriamo purtroppo ancora negativamente il mancato stralcio della parte inerente il Trasporto Pubblico Locale».
«Oggi era necessario provvedere a garantire e assicurare alle Province le risorse necessarie per poter funzionare –ha detto Enrico Brambilla motivando il voto di astensione del PD- ma questo provvedimento manca di coraggio e di prospettiva, soprattutto sulla definizione delle aree omogenee e laddove non riconosce maggiori forme di autonomia anche ad altre aree e territori montani della nostra regione».
I PRINCIPALI CONTENUTI DELLA RIFORMA
Con la riforma approvata oggi, in materia di trasporto pubblico locale il territorio della Lombardia viene suddiviso in sei bacini omogenei corrispondenti ai confini amministrativi di Bergamo; Brescia; Sondrio; Como, Lecco e Varese; Cremona e Mantova; Città metropolitana di Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia: in ciascuno di essi viene costituita un’Agenzia che provvede alla programmazione e all’affidamento dei servizi di trasporto e che subentra nella titolarità dei contratti di servizio sottoscritti dagli Enti locali.
Per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi a persone fisiche, titolari di attività economiche e associazioni di volontariato operanti nei Comuni montani della Lombardia vengono stabiliti indici di premialità parametrati sulla base delle caratteristiche geomorfologiche del territorio; tali parametri verranno utilizzati anche per definire i piani di riparto in campo sociosanitario per i LEA (livelli essenziali di assistenza) e i LEAS (livelli essenziali di assistenza sociale). Alla Regione, e non più alle Province, faranno capo infine le concessioni idriche, le dighe, la destinazione transfrontaliera di rifiuti e le risorse geotermiche.
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