Cronaca
Sabato 26 Maggio 2018
Le indagini sulla tragedia di Pioltello
Carrelli senza anomalie, ruote deformate
Giornata da cerchiare con la matita rossa, quella di venerdì, nell’ambito delle indagini con le quali la Procura di Milano è chiamata a individuare la catena di responsabilità alla base del disastro ferroviario avvenuto nei pressi della stazione di Pioltello il 25 gennaio scorso.
Sono stati infatti eseguiti i cosiddetti «accertamenti tecnici irripetibili» – e, cioè, alla presenza anche dei consulenti di indagati e persone offese –, sui carrelli e sulle ruote del terzo vagone del treno numero 10452 che, da Cremona, dopo aver fatto tappa a Treviglio, era diretto alla stazione milanese di Porta Garibaldi.
Stiamo parlando del vagone che fu il primo a deragliare. Dopo aver abbattuto tre pali ed essere uscito dall’asse, alla fine colpì anche un quarto palo, quello che, in sostanza, lo fermò definitivamente dopo un urto tremendo. Ed è proprio sul terzo vagone che viaggiavano le tre vittime: il medico di Caravaggio Ida Maddalena Milanesi, 61 anni, l’impiegata Pierangela Tadini, 50 anni, di Misano Gera d’Adda, e Giuseppina Pirri, 39 anni, impiegata di Capralba, nel Cremasco.
Che cosa dicono, semplificando al massimo, i risultati degli accertamenti effettuati all’interno delle officine milanesi di Trenord di via Triboniano? Primo: che i carrelli del vagone erano tutti a posto. Secondo: che lo stesso non può dirsi per le ruote. Una o, forse, più d’una, risulterebbero «deformate».
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