Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 27 Marzo 2014
I lavori alla trincea dell’ospedale:
«Giusto per fare un po’ di cinema»
C’erano «i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare, dove uno scavava e l’altro riempiva, giusto per fare cinema». È una telefonata intercettata e si riferisce ai «lavori» alla «trincea» del nuovo ospedale di Bergamo. Il video
C’erano «i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare, dove uno scavava e l’altro riempiva, giusto per fare cinema». Così un uomo, tale «Ale», parlando con Pierpaolo Perez, l’ex responsabile dell’Ufficio Gare e Appalti di Infrastrutture Lombarde arrestato una settimana fa insieme all’ex dg Antonio Rognoni, descrive in una telefonata intercettata del febbraio 2012 dei lavori «finti» a favore solo di telecamere e cronisti per la cosiddetta «trincea» del nuovo ospedale di Bergamo. GUARDA IL VIDEO DEI LAVORI
Nella lunga serie di presunti appalti truccati al centro dell’inchiesta del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dei pm Paola Pirotta e Antonio D’Alessio, infatti, ci sono anche incarichi e consulenze legali relativi alla realizzazione del nuovo ospedale di Bergamo.
Mentre in Procura a Bergamo è aperta proprio un’inchiesta sulla cosiddetta «trincea» della struttura sanitaria. Di quest’opera, appunto, parlano Perez e «Ale» nelle telefonata intercettata il 2 febbraio del 2012, contenuta nei brogliacci che sono stati depositati come allegati all’ordinanza di custodia cautelare a carico di otto persone.
Ale, scrivono gli investigatori, dice a Perez che «lui» (secondo la Gdf, è «evidentemente Rognoni») «lunedì va da Lucchina sul tema Bergamo perché ora sono sotto i riflettori, Ale dice che hanno 3 giorni di riunioni su Bergamo». Ale poi, annotano ancora gli investigatori, «dice che domani» girerà a Perez «il video dove si vede che hanno iniziato i lavori per la trincea, dice che c’erano i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare dove uno scavava e l’altro riempiva giusto per fare cinema».
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