Lavorava per un’impresa di Lovere l’albanese morto sul lavoro in un cantiere di Genova

Gezim Hasa, l’operaio albanese di 42 anni morto ieri pomeriggio nel cantiere per la costruzione dei mercati generali di Bolzaneto (Genova), era alle dipendenze dell’ impresa Cog di Lovere (Bergamo) e da una settimana lavorava a Bolzaneto. Il suo impegno avrebbe dovuto protrarsi ancora per circa tre settimane. Dal 1991 in Italia, dove era giunto con la moglie Adriana e con il figlio Erion, oggi diciassettenne, l’ operaio viveva, anche con il figlio Mario nato in Italia e che ha 11 anni, a Berzo Inferiore (Brescia). Ieri mattina era partito dal bresciano verso le 4 per raggiungere il posto di lavoro a Genova. Poco dopo le 14 è avvenuto l’ infortunio mentre si trovava, insieme ad un collega, nel «cestello» di una gru, ad un’ altezza di circa cinque metri. Mentre saliva ha urtato con la schiena contro una putrella ed è rimasto schiacciato tra questa ed i comandi della piattaforma. Giunta ieri sera a Genova e accolta dal segretario generale dell’Unione Generale d’Albania, Ivan Drogo, la moglie di Gezim Hasa è distrutta dal dolore. Capelli e occhi neri, è vestita a lutto e piange: «È terribile - si lamenta - lui era qui per lavorare ed ora non c’ è più. I miei figli sono disperati».

«Era una persona sana e sportiva - aggiunge lo zio Shaban - in Albania aveva giocato nella nazionale di calcio così come fece suo padre. Aveva deciso di portare la famiglia in Italia perché sapeva che qui si viveva meglio». Adriana Hasa ha manifestato l’ intenzione di trasferire, quando sarà possibile, la salma del marito prima a Brescia e poi a Durazzo, luogo di nascita dell’ operaio.

(07/09/2004)

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