L’assalto all’azienda, il titolare è in coma
«Ci hanno massacrati a colpi di spranga»

«Urlavano mentre con le sbarre di ferro massacravano mio padre. Gridavano e picchiavano». Parla Adriano Balestra, raccontando l’assalto all’officina di famiglia a Cividate.

«Erano cattivi, feroci, disumani... Non è un essere umano uno che picchia a quel modo un uomo di 72 anni... Non ce l’hanno fatta a uccidere me perché quando hanno cominciato le cariche con il Transit prima mi sono appeso allo scaffale delle sbarre di alluminio poi sono riuscito a infilarmi nell’angolo contro il muro».

«Quando è arrivato mio padre - prosegue - si sono accaniti contro di lui. Gli hanno spaccato la faccia, la testa, le costole». Poi, quando hanno visto che non potevamo fare più niente, hanno infilato il cancello con il Transit sono spariti nella notte.

Giovanni Balestra - per tutti è Nello - ora è in terapia intensiva al «Niguarda» di Milano dov’è in coma farmacologico. Accanto a lui la moglie Paola e l’altro figlio, Fabio.

Adriano, 45 anni, invece è a Treviglio, un braccio ingessato con lo scafoide rotto, il setto nasale frantumato e i segni delle botte.

Lui e papà l’altra sera verso le 20,30 erano ancora in ditta, la Bm Costruzioni vicino al cimitero di Cividate. Una bella officina meccanica che Nello ha avviato una cinquantina di anni fa.

Il loro furgone poi è stato ritrovato a Pontoglio: mentre si allontanavano sono stati ripresi dalle telecamere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA