Il medico di famiglia va in pensione? C’è qualche «paziente fedele» che si è sentito fare una «proposta indecente» per continuare ad averlo al proprio fianco. Una quota extra: cento euro all’anno. Economico, in apparenza. Un’offerta da non perdere. Un vero affare. Peccato che si tratti di una truffa bella e buona, perseguibile penalmente.
Non è fantasia, è accaduto anche in Bergamasca. Chiedere, per conferma, a un nostro gentile lettore che ci ha segnalato il problema. «"Convenzioni" di questo tenore non è possibile farne e i cittadini lo devono sapere chiaramente, perché si tratta di vere e proprie truffe» osserva il presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo Emilio Pozzi.
«Questa storia l’hanno sentita anche qui – commenta il direttore generale dell’Asl Silvio Rocchi –, ma voglio sperare che si tratti di un fenomeno più che isolato. Se qualcuno mettesse nero su bianco, saremmo ben contenti di dare il buon esempio... Al di là di tutto, è una cosa inaccettabile non solo sotto il profilo formale, ma, soprattutto, sotto quello etico: credevamo che "il mercato" dei pazienti fosse finito venti o trent’anni fa, ma questo è un caso di compravendita di assistiti, di potenziali malati. È inaccettabile».
(22/01/2007)
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