«No alle slot» presto in Consiglio
Già pronto un ordine del giorno

Botta e risposta tra Giorgio Gori (InNova) e il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, alla serata per discutere del gioco d'azzardo. Palazzo Frizzoni: «Abbiamo deliberato un regolamento molto severo affinché sale slot siano lontane da luoghi sensibili».

«Sollecito che il Comune di Bergamo aderisca al più presto al Manifesto dei sindaci contro il gioco d'azzardo. Mi chiedo se non l'abbia ancora fatto per una remora politica». Parole tra il provocatorio e il propositivo. Mittente: Giorgio Gori. Destinatario: Palazzo Frizzoni.

Il presidente di InNova pone domande alla giunta rispetto alla posizione che intende assumere rispetto al dilagare dei casinò. Parte dal presupposto che «le amministrazioni locali hanno le mani legate», ma ciò non toglie che «serva un segnale forte nei confronti di chi deve legiferare». E qui la stoccata: «La proposta di legge contro il gioco d'azzardo è stata firmata da tutte le parti politiche, tranne il Pdl. Non vorrei che ci fosse una remora politica per cui il Comune non ha ancora aderito alla campagna di Legautonomie e Terre di mezzo».

Il sindaco Franco Tentorio non ci sta e risponde snocciolando quanto fatto sinora: «Siamo molto interessati da questa battaglia, ci siamo mossi per tempo e abbiamo deliberato un regolamento molto severo affinché sale slot siano lontane da luoghi sensibili». E lascia all'assessore alle Attività produttive, Enrica Foppa Pedretti, la chiosa sul manifesto: «Da mesi sono in contatto con Legautonomie, si è dimostrata un'associazione trasversale che lavora per obiettivi. L'argomento arriverà in consiglio, è già pronto un ordine del giorno».

Gori ha lanciato la «frecciata» nel corso dell'assemblea pubblica «Game over», organizzata da InNova, durante la quale esperti hanno analizzato l'emergenza sociale. Riccardo Bonacina, direttore del mensile «Vita», ha evidenziare gli effetti dell'azzardo legalizzato: «È un problema culturale, provoca diseconomie, poiché il guadagno è per pochi, ma brucia il reddito di molti. Devasta il territorio e ha dei costi sociali altissimi».

Il direttore del L'Eco di Bergamo, Giorgio Gandola, ha sottolineato l'urgenza della battaglia contro la ludopatia: «È arrivato il momento di alzare il sipario su questo problema con l'arma dell'informazione, ascoltando i cittadini e aiutandoli a superare le difficoltà». Marco Riglietta, del Dipartimento dipendenze dell'Asl di Bergamo, ha ricordato che «dal primo paziente in cura al Sert nel 2005 oggi siamo a 182». La parola è passata, poi, a Lorenzo Basso, deputato del Pd firmatario della proposta di legge contro l'azzardo: «Vieta qualsiasi forma di pubblicità per i giochi che prevedono vincite in denaro e dà ai sindaci l'autorità per concedere le autorizzazioni all'esercizio».

Da queste riflessioni è partito il commento di Gori: «Sollecito che il Comune aderisca presto al Manifesto dei sindaci contro il gioco d'azzardo, come fatto già da 140 amministrazioni italiane. Non sarà risolutivo, ma è un segnale a chi deve legiferare». Oltre a auspicare un documento regionale, a proposito della proposta di legge dice: «È stata firmata da tutti i gruppi parlamentari, tranne il Pdl, non vorrei che la mancata adesione al manifesto sia legata a una remora politica. Non vogliamo dire cosa deve fare il Comune, ma avere un ruolo di stimolo».

Il sindaco Franco Tentorio ribatte che «l'amministrazione ha molto interesse per la lotta alla ludopatia» riconoscendo però che «la competenza in materia è dei parlamentari». Ricorda che il Consiglio «si è mosso per tempo e ha deliberato un regolamento molto severo che impone alle sale slot di stare a parecchi metri da centri sensibili».

Inoltre, Bergamo ha aderito al manifesto attraverso il Consiglio dei Sindaci dell'Asl con la firma dell'assessore alle Politiche sociali. E Foppa Pedretti, delega al Commercio, conferma: «Ho contatti con Legautonomie da mesi. Altro che remore politiche. È un'associazione che lavora per obiettivi e in modo trasversale. Inoltre, è in agenda un ordine del giorno proprio su questo argomento, per l'adesione serve una delibera consiliare».

Elisa Riva

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