«Mi ha dato il 5 negli spogliatoi
Voglio ricordarlo sempre così»

«Sabato, prima di scendere in campo, Lucas negli spogliatoi mi ha dato il cinque. È stata l'ultima volta che l'ho visto e lo voglio proprio ricordare così. Felice, pieno di vita, sempre attento agli altri».

«Sabato, prima di scendere in campo, Lucas negli spogliatoi mi ha dato il cinque. È stata l'ultima volta che l'ho visto e lo voglio proprio ricordare così. Felice, pieno di vita, sempre attento agli altri».

Fra tantissimi amici e conoscenti, una delle persone più attaccate a Lucas Luizaga - il 16enne bergamasco morto domenica pomeriggio in seguito ad un malore - era sicuramente lo zio Diego Alejandro Botello. «Mio nipote l'ho sempre considerato il mio piccolo fratellino – ricorda in lacrime il ventunenne -. Insieme abbiamo condiviso tutto: dalle partite di calcio nel torneo della comunità boliviana, alla passione per la palestra che frequentavamo assieme, fino alle lunghissime chiacchierate in cui cercavamo di darci una mano. Lucas era molto legato a tutti i suoi familiari e anche per questo si faceva voler bene».

Dentro e fuori dai campi di calcio del torneo chi conosceva il sedicenne è ancora frastornato dalla notizia della sua scomparsa: fra gli atleti boliviani parlano tutti di un centrocampista grintoso dotato soprattutto di grande resistenza nella corsa. «Per Lucas il calcio era sinonimo di spensieratezza – racconta lo zio -. Non saltava mai un allenamento e se partiva in panchina accettava sempre le decisioni. Ci teneva alle sue origini e a queste partite. In quest'ultimo anno aveva deciso di giocare nella squadra allenata dal papà. Quest'ultimo, per il prossimo anno, mi ha già concesso di indossare la sua maglia numero 7 nella prima partita del prossimo campionato, per celebrarlo e ricordarlo. Penso e ripenso all'ultima volta che ci siamo visti quando mi ha dato la carica con il cinque. Sono convinto che dal cielo mi proteggerà sempre».

«Ho visto pochi boliviani integrarsi come Lucas e la sua famiglia nella comunità parrocchiana – ha aggiunto don Mario Marossi, referente spirituale della comunità latinoamericana a Bergamo -. Il ragazzo ha sempre dato prova dentro e fuori dallo sport di avere grande apertura mentale ed è stato da esempio per tutti». Dolore e sconcerto anche nella comunità parrocchiale di Borgo Santa Caterina per l'inaspettata morte del giovane Lucas, che da anni frequentava la parrocchia e l'oratorio. «Aveva fatto la Cresima qualche anno fa seguendo con attenzione tutto il percorso di catechesi – ricorda don Cristiano Re –.Lo ricordiamo come un ragazzo riservato, serio, intelligente e riflessivo, un bravissimo giovane, appartenente a un'ottima famiglia. Quello che è successo ci addolora molto».

Vittorio Ravazzini

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