«Le Cornelle», il parco compie 25 anni
Ultima realizzazione: l’oasi dei ghepardi

Il parco faunistico «Le Cornelle» celebra i 25 anni di vita. È stato infatti inaugurato il giorno di Pasqua del 1981. Sabato 29 aprile alle 11,30, ci sarà una semplice cerimonia con numerose autorità e gli amici che in tutti questi anni hanno seguito le vicende e lo sviluppo del parco, uno dei più importanti d’Italia per dimensioni e per l’attività svolta a favore della natura. Verrà poi presentata l’ultima realizzazione: l’oasi per i ghepardi, un grande spazio prima occupato da una coppia di giraffe e riadattato con ogni cura alle esigenze dei felini. L’area per i ghepardi è stata sistemata con grande cura: tanto verde, alberi, rocce, acqua che scorre. Il recinto, pur robusto, è quasi invisibile e i bellissimi felini possono essere ammirati con tutta tranquillità. Del resto i ghepardi al di là della rete non sono per niente aggressivi. Sono, invece, animali molto delicati, da seguire con attenzione. Sono nati tutti in cattività e hanno qualche problema, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione.Alle origini il parco faunistico consisteva in una serie di gabbie che ospitavano i grandi carnivori, oltre ad un elefante indiano e a una vasca con gli ippopotami. Il fondatore, Angelo Ferruccio Benedetti, che aveva lavorato alla creazione di alcuni importanti giardini zoologici, non intendeva realizzare uno zoo tradizionale. Il suo obiettivo - allora quasi un sogno - era di fare di un terreno a Valbrembo, dove c’erano un roccolo, una vecchia cascina e campi coltivati, un’oasi dove gli animali potessero vivere il più liberamente possibile. Nacquero così subito i recinti, alla base di una organizzazione divenuta sempre più complessa per facilitare l’incontro tra i visitatori e un gran numero di specie di animali. Poi lo sviluppo, con attenzione costante a migliorare, di anno in anno, la qualità del parco, sia per quanto riguarda gli animali ospitati, sia per l’accoglienza dei visitatori. Una delle attrattive delle «Cornelle» è proprio la possibilità di un rapporto quasi diretto con gli animali.Molti anche i controlli sanitari. Nei mesi scorsi, ad esempio, c’è stato l’allarme aviaria che non poteva non riguardare il parco considerato i gran numero di uccelli d’ogni tipo che vivono nelle voliere. L’Asl competente ha iniziato a controllare tutta questa popolazione molto varia, con prelievi a campione due volte la settimana: non c’è nessun pericolo.(27/04/2006)

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