«Caso Boni», nuovi verbali
Spunta l'ex sindaco di Cassano

La Procura di Milano chiederà la proroga delle indagini sulla cupola di affaristi-assessori indagati per corruzione. Giovedì per ore sono stati ascoltati come testimoni due imprenditori, Giovanni Rossetti e la moglie. Spunta anche il nome dell'ex sindaco di Cassano.

La Procura di Milano chiederà la proroga delle indagini sulla cupola di affaristi-assessori indagati per corruzione. Giovedì per ore sono stati ascoltati come testimoni due imprenditori, Giovanni Rossetti e la moglie.

Secondo l'architetto Michele Ugliola grande accusatore di Davide Boni, oggi presidente del Consiglio regionale all'epoca dei fatti assessore, avrebbe stanziato duecentomila euro per sbloccare un impianto di inertizzazione dell'amianto a Lonate Pozzolo, ma l'imprenditore avrebbe negato agli inquirenti.

Del resto ogni parola del professionista che ha confessato di portare i soldi in Regione, che frequentava quasi quotidianamente, deve essere vagliata. Sì perché dai suoi racconti emerge per esempio anche la figura di un altro politico di spicco, Massimo Buscemi, assessore regionale alle Reti e servizi di pubblica utilità fino a febbraio scorso, che avrebbe partecipato ad alcune riunioni e si sarebbe interessato ad alcuni affari. Il condizionale è d'obbligo perché gli inquirenti smentiscono che Buscemi sia coinvolto o peggio indagato. Anche se nel registro degli indagati, che vede una ventina di nomi iscritti nel totale, ci sono personaggi allo stato sconosciuti. 

Ugliola racconta a partire dal 12 luglio, ma a scorrere le carte dell'inchiesta si scopre che è stato Edoardo Sala, ex sindaco di cassano (Pdl) finito in manette l'anno scorso, il primo - nel giugno del 2011 - a fare il nome del presidente del Consiglio regionale lombardo, quando si discuteva anche di Expo 2015, un altro grosso affare per tutti.

È in Regione che sarebbe stata consegnata parte del denaro raccolto dagli imprenditori locali.

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