L'Aquila, nuova forte scossa
Le vittime salgono a 228

La situazione in Abruzzo si fa sempre più tragica. Sono 228 i morti accertati nel terremoto che ha devastato la zona dell'Aquila la notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile. Una nuova forte scossa di terremoto la si è registrata attorno alle 20 di martedì 7 aprile: ha provocato almeno un morto e nuovi crolli di edifici. Ulteriori aggiornamenti nella rubrica «Dal mondo» qui a fianco

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  • Video: Il dramma dall'alto dal TG1

  • Video: I terremoti in Italia
  • La situazione in Abruzzo si fa sempre più tragica. Sono 228 i morti accertati nel terremoto che ha devastato la zona dell'Aquila la notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile. Ancora da identificare 17 corpi, 11 sono i dispersi mentre oltre 1000 sono i feriti. Sono invece 150 le persone estratte vive dalle macerie. Gli sfollati sono complessivamente 17.000, di cui 10.000 a L'Aquila e 7.120 nella provincia. Cinquemila le unità della protezione civile in azione.

    Le scosse sono continuate, in maniera intensa, tutta la notte e tutta la mattinata di martedì mentre gli uomini della Protezione civile e i vigili del fuoco hanno continuato a cercare i dispersi sotto le macerie, una lotta contro il tempo nella consapevolezza che più il tempo passa più sarà difficile trovare sopravvissuti ai crolli.

    Un ulteriore e violenta scossa, durata una ventina di secondi, la si è registrata poco prima delle 20 di martedì 7 aprile. L'intensità è stata di 5,7 gradi della scala Richetr ed è stata avvertita oltre che in tutto l'Abruzzo anche nel frusinate, nel Lazio e nelle Marche. Nuovi crolli a L'Aquila e in altri paesi del circondario e almeno un morto.

    Sono stati trovati morti anche i quattro giovani italiani sepolti sotto le rovine della Casa dello studente. Il cadavere dello studente greco Basilio Koufolias è stato estratto da un'altra palazzina in mattinata: altri tre studenti greci (tra cui la sorella della vittima) sono rimasti feriti leggermente. Per recuperare i corpi dei giovani che sono ancora all'interno, la Casa dello studente deve essere definitivamente demolita. I vigili del fuoco operano con un braccio-gru per rimuovere balconi e cornicioni sulla sommità del palazzo prima di procedere alla distruzione vera e propria.

    Nel buio un momento di speranza: dopo le due della notte è stata estratta viva e caricata in ambulanza la studentessa 24enne di Teramo, Marta Valente, imprigionata da tre travi per quasi 24 ore nello stabile crollato di via Rossi, all'Aquila. La ragazza è rimasta vigile tutto il tempo collaborando con i soccorritori del Soccorso alpino. Il lavoro per salvarla è stato lungo e laborioso dato che la ragazza era imprigionata da tre grosse travi che la premevano sul letto.  È stata liberata dopo un paziente lavoro di scavo dal basso.

    Nella tendopoli, intanto, la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa. Molte delle persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l'unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte fra le panche e i tavolini. Sono stati 250, invece, i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti tuttavia per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa. Per la prima notte è stata data la preferenza ai bambini e agli anziani, mentre gli altri sono rimasti a dormire in macchina o sui pullman dell'Azienda regionale dei trasporti. Nella notte sono poi arrivati altri tir con tende fornite dalla Protezione civile che andranno ad aumentare la disponibilità di questo e altri campi. Con la collaborazione dell'Associazione nazionale Alpini, fra le 20 e mezzanotte, sono stati serviti anche 1.400 pasti. Per oggi «sono in arrivo altre 3.000 tende» per gli sfollati di L’Aquila e «c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5.000 posti letto» in alcuni hotel del luogo ha confermato il sindaco del capoluogo abruzzese, manifestando la speranza che si possa «assicurare ai cittadini una notte migliore di quella appena trascorsa.

    E mentre le scosse continuano, la giornata prosegue con le ricerche e l'assistenza, soprattutto nei confronti degli anziani e dei tanti bambini che hanno bisogno di latte e pannolini, oltre a vestiti più pesanti. C'è bisogno di coperte, di cibo, ma anche di medicine e delle cartelle cliniche dei malati trasferiti negli ospedali da campo dai reparti sanitari evacuati e totalmente inagibili.

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