L’allarme: italiani sempre più poveri
«Il 14,2% senza pasti adeguati»

Più di 53 milioni di persone nell’Unione europea non riescono a soddisfare in modo stabile l’esigenza di un pasto adeguato. A fronte di una media del 10,5%, in Italia sono il 14,2% della popolazione, con un incremento record del 130% in 5 anni.

In base a un confronto tra i primi semestri di ogni anno, nel periodo 2013-2015 è aumentata la povertà tra gli italiani (+4,1%) e tra le famiglie monogenitoriali e altri tipi di famiglie senza coniugi né partner conviventi (+10,2%).

Sono alcuni degli elementi emersi dal Rapporto 2015 sulla povertà e l’inclusione sociale di Caritas Italiana, presentato a Expo all’interno del convegno «Diritto al cibo. Interventi di prossimità e azioni di advocacy», incentrato sul tema della povertà alimentare a Milano, in Italia e in Europa. Proprio nella Giornata mondiale di lotta alla povertà, il convegno ha cercato di inquadrare il tema del cibo e degli aiuti alimentari nella cornice complessiva delle diverse forme di povertà.

La situazione allarmante in Italia è confermata dai 6.273.314 pasti erogati nel corso del 2014 da 353 mense diocesane, e dai 3.816 centri di distribuzione viveri, promossi da 186 Caritas diocesane. Accanto alle forme tradizionali di aiuto (mense e centri di distribuzione di pacchi viveri) si trovano quelle a carattere più innovativo e sperimentale (empori o market solidali, progetti di agricoltura sociale, gruppi di acquisto solidale).

I Centri di ascolto Caritas non registrano un aumento delle richieste di alimenti, quanto soprattutto di aiuti economici: dal 2013 al 2015 diminuisce la percentuale di persone che ha espresso una richiesta di aiuto alimentare (dal 59,9% al 53%), mentre la richiesta di sussidi economici è aumentata, passando dal 23,3% al 29,7%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA