Cronaca / Isola e Valle San Martino
Mercoledì 14 Maggio 2014
Ladri sì, ma in punta di forchetta
Tecnica nuova: bancomat svuotati
Utilizzavano una forchetta che, inserita nella fessura dei bancomat blocca tutte le banconote che vengono separate dalle altre prima di un prelievo: normalmente sono molte di più di quelle che servono. Con la tecnica del «revelsal cash trapping» i malviventi avevano colpito anche a Calusco d’Adda.
Utilizzavano una specie di forchetta che, inserita nella fessura degli sportelli bancomat blocca tutte le banconote che vengono separate dalle altre prima di un prelievo, e che normalmente sono molte di più di quelle che servono per soddisfare la richiesta. Con la tecnica del «revelsal cash trapping» i malviventi avevano colpito anche a Calusco d’Adda.
Per tutta la primavera dell’anno scorso hanno imperversato e seminato il panico tra le varie banche e Poste di mezza Lombardia. Danneggiavano i Pos, inserivano carte di credito e bancomat clonati, rubavano soldi estratti dagli erogatori di monete e di banconote dei vari uffici postali ed istituti di credito.
Migliaia di euro di bottino ogni giorno, per mesi. I carabinieri della stazione di Lomazzo (Como), con la collaborazione dei militari della stazione di Turate, dopo una lunga attività d’indagine sono riusciti a individuaretre rumeni.
I quali però erano appena stati arrestati in Turchia per contrabbando di oro e per furti commessi in quel territorio. Ci sono ora decine di prove - come nella fotografia - nei confronti dei tre sospettati: dalle analisi condotte dagli investigatori, solo in due giorni (ovvero tra il pomeriggio del 21 aprile 2013 e la mattina del 22 aprile 2013) i tre commisero ventisei colpi ai bancomat di altrettante banche ed uffici postali, accumulando circa €4.600 di bottino.
Le indagini sono, quindi andate a ritroso, arrivando a trovare manomissioni risalenti fino a circa due mesi prima. In totale i tre compari riuscirono, prima di essere arrestati in Turchia, a rubare circa 45.000/50.000 euro di banconote. La magistratura di Monza ha rinviato a giudizio i tre rumeni, nel frattempo scarcerati in Turchia e tornati in Italia. A giugno inizierà il processo.
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