Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 20 Ottobre 2018
La truffa delle case vacanza fantasma
Indagati anche due bergamaschi
Gli annunci online per alloggi estivi vista mare a Senigallia. Le vittime anticipavano la caparra, ma arrivati al mare scoprivano l’inganno. Nove indagati in tutto.
Case estive a Senigallia, in alta stagione, fronte mare o a due passi dalla Rotonda, a prezzi stracciati: 450 euro una settimana a luglio, oppure 800 euro per 15 giorni ad agosto, 650 euro dal 26 luglio al 5 agosto. Tutto falso però, tanto che i carabinieri hanno individuato otto persone: gli indagati (7 uomini e una donna) sono noti per aver truffato gente in tutta Italia con il metodo dell’offerta a prezzi modici di case vacanze in note località turistiche. Nove i casi scoperti che hanno riguardato Senigallia.
Gli indagati comunque avrebbero agito in modo autonomo e non sono collegati gli uni agli altri. Sono un 49enne di Modena, residente a Campogalliano (Modena), un 68enne e un 45enne di Jesi, residenti a Calcinate (Bergamo), un 56enne di Genova, residente a Bologna, un 51enne di Bologna, residente a Modena, una 44enne di Napoli, residente ad Acerra (Napoli), un 57enne di Castellammare di Stabia (Napoli), residente a Vicenza, in 39enne di Fabriano (Ancona). Le indagini sono partite da 9 querele presentate ai carabinieri di Senigallia da persone convinte di avere prenotato una casa vacanza nella città balneare e che invece arrivate sul posto, con famiglia e bagagli al seguito, hanno avuto l’amara sorpresa di veder svanire all’improvviso il loro sogno estivo, perché la casa non esisteva oppure era occupata dal proprietario o da altri vacanzieri.
Due denunce sono state presentate a luglio, tutte le altre nel mese di agosto. Le indagini hanno accertato che i truffatori, da aprile agli inizi di luglio, avevano pubblicato annunci su noti siti on-line, inducendo in errore i querelanti e facendosi accreditare attraverso bonifici su conti correnti bancari e postali, in alcuni casi anche su carte postepay, somme di denaro per piccoli importi, variabili da 150 euro a 350 euro, a titolo di caparra per l’affitto di abitazioni di cui non ne avevano la disponibilità. Sono stati identificati grazie ai conti bancari.
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